Per lei, ogni anno, da sette anni a questa parte, il 5 febbraio segna una data drammatica: quella nella quale, all’allora età di 80 anni, dovette fare su le valigie e andarsene dalla casa che aveva ristrutturato e condiviso per tutta la vita con il marito.
E’ da allora che Mariuccia Avidano, che oggi di anni ne ha 86, conduce una energica battaglia per veder riconosciuti i suoi diritti di proprietaria di casa danneggiata pesantemente dal crollo di una parte del castello.
Ma se i primi anni ha dato filo da torcere a tutti, oggi Mariuccia si sente meno combattiva.
«Sono tanto stanca e triste – dice fra le lacrime – sono fuori da casa mia da 7 anni, sono in un alloggio in affitto e continuo ad anticipare spese dai miei sudati risparmi senza che nessuno si preoccupi di darmi quello che mi deve».
Riferendosi al proprietario del castello all’epoca del crollo condannato ad un risarcimento di circa 70 mila euro cui non ha ancora ottemperato a causa dei continui ricorsi sulla vicenda. Una situazione che viene stigmatizzata anche dal sindaco di Frinco, che si chiede come la giustizia civile possa essere così lenta. Ma ora, con la ripresa dei lavori, la speranza di tornare nella sua bellissima casa si fa più concreta.
«Dopo tanto tempo bisogna di nuovo mettere mano dentro e fuori casa, rifare il giardino, ripristinare la centrale termica travolta dal crollo. E io sono così stanca». Ma c’è una delle sue rose che, fra le macerie, è tornata a spuntare, resistente contro tutto. Un segno che Mariuccia non si è lasciata sfuggire.
(foto all’epoca del crollo)