Terzo furto in quindici giorni, nella notte tra il 26 e il 27 giugno, al liceo artistico "Benedetto Alfieri" di via Giobert. I ladri si sono introdotti nella scuola e sono entrati in

Terzo furto in quindici giorni, nella notte tra il 26 e il 27 giugno, al liceo artistico "Benedetto Alfieri" di via Giobert. I ladri si sono introdotti nella scuola e sono entrati in un'aula cui erano stati posti i sigilli perché sede dell'Esame di maturità. Molto ricco, purtroppo, il bottino: infatti sono stati rubati cinque computer portatili, alcuni dei quali venivano utilizzati da alunni disabili, due computer fissi e sei telefoni cellulari a noleggio.

«Siamo molto amareggiati – commenta la vice preside, Jolanda Rega – in quanto nel giro di quindici giorni la nostra scuola è stata presa di mira ben tre volte. Infatti, prima dell'intrusione di fine giugno, abbiamo subito altri due furti, durante cui ci sono stati rubati due computer fissi e sono stati arrecati danni strutturali. L'ultimo episodio, poi, è stato grave per tre motivi. Primo, per l'entità del bottino, dato che ormai, come tutte le scuole italiane, abbiamo pochi fondi, e non so quando potremo ricomprare computer che avevamo ottenuto grazie ad un progetto promosso dalla Provincia cui avevamo partecipato. Anzi, a questo proposito lancio un appello a chi avesse computer, anche usati, da donarci, dato che sarebbero veramente ben accetti. Secondo, perché in quei pc sono contenuti dati e documenti che raccolgono anni di lavoro. Terzo, perché sono stati rotti i sigilli di un'aula che ospitava la Maturità. Fortunatamente è stato accertato che la documentazione relativa all'esame non è stata toccata, per cui abbiamo potuto proseguire senza problemi, ma in caso contrario saremmo stati in seria difficoltà».

Ma non è tutto. «Il giorno dopo all'ultimo furto – conclude la vice preside – abbiamo scoperto che qualcuno si è introdotto nella palestra della scuola, staccata dall'edificio principale e non più utilizzata dato che è terminato l'anno scolastico. Infatti abbiamo trovato indumenti, bucato e vari oggetti personali. Abbiamo quindi avvisato le Forze dell'Ordine che si stanno interessando del caso».