Morti naturali o per avvelenamento? Se lo sono chiesto coloro che quotidianamente e in barba all'ordinanza comunale che vieterebbe di dare cibo agli animali randagi accudiscono i gatti del
Morti naturali o per avvelenamento? Se lo sono chiesto coloro che quotidianamente e in barba all'ordinanza comunale che vieterebbe di dare cibo agli animali randagi accudiscono i gatti del cimitero di Canelli e che negli ultimi giorni hanno registrato un aumento dei decessi. Una piccola colonia, non riconosciuta, che fino a qualche mese fa contava venti felini e di cui oggi rimangono solo cinque gattini. Alcuni sono stati ritrovati morti davanti all'ingresso del cimitero mentre altri direttamente all'interno dei cassonetti sparsi tra le tombe. Solo la scorsa settimana ne sarebbero scomparsi sette.
Una moria che ha generato qualche sospetto anche perché i testimoni parlano di animali con la schiuma alla bocca, il viso emaciato e perdita di equilibrio. La segnalazione ha raggiunto Elena De Lago, consigliere comunale di "Canelli Viva", che a sua volta ha interessato le Guardie Eco Zoofile di Asti. Dopo una campagna informativa su Facebook che ha scatenato l'indignazione di molti canellesi affezionati ai piccoli animali, lunedì la consigliera canellese ha accompagnato Giuseppe Migliaccio, coordinatore delle Guardie Eco Zoofile in un sopralluogo lungo tutta l'area cimiteriale. «Ho presentato una denuncia contro ignoti presso i Carabinieri -? spiega la De Lago -? ora voglio risposte. Capire che cosa sta succedendo perché la morte di questi animali, nel giro di pochi giorni, mi pare sospetta. Non stiamo parlando di un caso isolato».
Nessuna presenza dubbia nelle ciotole contenenti le crocchette e nei cassonetti, da poco svuotati, non si è trovata traccia dei gatti ma la De Lago ha avuto tempo, nel fine settimana, di scattare qualche fotografia. «Le prime foto mi sono state inviate da alcune persone che hanno a cuore i gatti del cimitero e che hanno fatto la macabra scoperta». Il timore è che qualche mal intenzionato abbia distribuito bocconi avvelenati ai gattini anche se senza un'analisi sui corpi sarà difficile stabilire la verità.
La De Lago però non si arrende: «Presenterò un'interrogazione in Consiglio per chiedere maggiore tutela. Se questo non è il loro posto allora è opportuno valutare soluzioni come l'affidamento dei gatti a famiglie, attraverso l'aiuto delle associazioni». Nel corso del sopralluogo Giuseppe Migliaccio ha ascoltato anche il custode del Cimitero, il quale ha ammesso di aver riscontrato una diminuzione della popolazione felina ma di non aver visto nulla di sospetto.
l.p.