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Cronaca

Giro di vite sulle occupazioni abusive
Tagli alle utenze e niente residenza

Martedì ha incassato la fiducia alla Camera dei Deputati una legge che assesta un duro colpo a chi occupa abusivamente una casa, sia essa di pubblica o privata proprietà. Si tratta di una legge

Martedì ha incassato la fiducia alla Camera dei Deputati una legge che assesta un duro colpo a chi occupa abusivamente una casa, sia essa di pubblica o privata proprietà. Si tratta di una legge molto severa che prevede, sostanzialmente, il divieto di allacciamento di utenze domestiche e dunque erogazione di beni e servizi e l'annullamento del certificato di residenza a coloro che vivono in case occupate abusivamente. La mancata residenza comporta una serie di problemi burocratici per adulti e bambini mentre per le utenze il rischio grosso è quello di verdersi improvvisamente tagliate le erogazioni di gas, luce elettrica, acqua, servizio di raccolta rifiuti.

Nella nostra città questa norma riguarda una cinquantina di famiglie che, nel corso degli ultimi tre anni hanno occupato dapprima la palazzina di via Allende, poi il condominio di corso Volta appartenuto ad una società immobiliare fallita, quindi l'ex Mutua di via Orfanotrofio e, per ultima, una palazzina di Strada Fortino disabitata da tempo. Queste famiglie, oltre al taglio delle utenze e all'annullamento della residenza, sempre secondo la legge che è in approvazione, subirebbero pesanti penalità nel percorso che porta alla richiesta e poi all'assegnazione di una casa popolare. Ma se per questo tipo di occupazioni abusivi evidenti e manifeste non vi sono dubbi sull'applicazione di questa legge quando entrerà in vigore dopo la pubblicazione, altra cosa riguarda gli assegnatari di casa popolare che però risultino "morosi colpevoli", ovvero indietro con i pagamenti di canoni e spese pur avendo, secondo le attuali soglie Isee, i redditi sufficienti per farvi fronte.

Secondo un'interpretazione restrittiva della nuova norma, anche loro, essendo decaduti i requisiti esistenti al momento dell'assegnazione, potrebbero essere considerati "occupanti abusivi". «Appena la legge entrerà in vigore, solleciterò il nuovo direttore pro tempore dell'Atc di Asti, Alessandro Lovera, affinchè chieda un parere autorevole sull'interpretazione di questa particolare restrizione alle categorie dei morosi colpevoli» dice Rinaldo Russo, attuale componente del cda dell'Atc di Asti. «Di fronte all'aumento dell'emergenza abitativa, la maggioranza non ha trovato di meglio che buttare questa gente in mezzo ad una strada. Solo ad Asti ci sono 50 famiglie occupanti e 1800 alloggi sfitti: possibile che la politica non riesca a mettere insieme queste due realtà in modo soddisfacente per tutti?». Annunciate eccezioni di incostituzionalità della legge in via di approvazione.

Daniela Peira

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