«Guardi, qui ci sono due fascicoli a caso con la fissazione della prima udienza: uno a gennaio e l’altro ad aprile 2027. Come lo spiego ai clienti?». A parlare è l’avvocato Maurizio Lattanzio, uno dei “senior” del Foro astigiano, che ha deciso di “denunciare” apertamente il problema dei tempi di lavoro dei Giudici di Pace al tribunale di Asti. Niente di personale contro i tre giudici di pace in servizio perché l’avvocato sa bene che si tratta di una questione che si deve risolvere a livello “romano”, però rimane il fatto che le conseguenze ricadono sulle spalle dei cittadini. Anche astigiani.
«Io mi confronto ogni giorno con i clienti, sono il “cuscinetto” fra una giustizia che, con questi tempi, viene di fatto negata e i clienti che non comprendono le ragioni di tali lungaggini. In più devo continuamente giustificarmi perché pensano che sia un modo per “gonfiare” le parcelle. Non è nulla di tutto questo».
I casi “esempio” dell’avvocato Lattanzio rendono bene l’idea di come la carenza di giudici di pace e la disponibilità solo per 16 ore (previste dalla legge) ricadano sui cittadini.
«Il primo caso riguarda un incidente stradale di un anno fa. Il mio cliente ha ragione, ha avuto danni per 15-16 mila euro e l’assicurazione non lo ha pagato. Necessario andare in causa ma la prima udienza si terrà ad aprile 2027. Mediamente un processo di questo tipo dura un anno, se va bene, dunque lui potrà avere la sentenza ad aprile 2028, nella migliore delle ipotesi. Per un incidente del 2024».
Il secondo caso riguarda un geometra astigiano che ha fatto un progetto ma la parcella di 3 mila euro non gli è mai stata pagata. Anche qui, parcella datata novembre 2024, ricorso depositato ad ottobre di quest’anno e prima udienza a febbraio 2027 con speranza di sentenza a metà 2028.
«Questa situazione, di fatto, è una discriminazione giudiziaria – commenta ancora l’avvocato Lattanzio – e mi aspetto che l’avvocatura prenda iniziative forti per far arrivare anche a livello parlamentare il disagio che si vive nelle aule dei giudici di pace. I quali, peraltro, si sono visti aumentare recentemente le competenze, con carichi sempre più pesanti e, alla luce di quelli in servizio, impossibili da affrontare. Hanno aumentato le competenze ma sono state ridotte le risorse economiche per assunzioni e incarichi non esclusivi».
Carenza di organico
- Redazione