La conferma ai dubbi dei 167 residenti che hanno firmato la petizione può arrivare solo dopo un “censimento” da parte delle forze dell’ordine, ma il sospetto è molto forte: pensano che una parte degli occupanti abusivi del condominio di corso Casale sgomberati due mesi fa si sia spostata in un palazzo di via Pagliani 4, traversa di corso Volta.
Ad alimentare questa ipotesi è soprattutto la sovrapposizione dei tempi: fino allo sgombero quel condominio era vuoto mentre dai giorni seguenti hanno notato lo sfondamento del cancello di ingresso al cortile e sono state notate presenze sicuramente non regolari in alcuni degli 11 alloggi di cui è composto lo stabile.
Una preoccupazione crescente che ha spinto gli abitanti di villette e palazzi circostanti a raccogliere, in pochissimi giorni, poco meno di 200 firme inviate al Prefetto, al Questore, al sindaco.
«Il condominio di via Pagliani con i suoi 11 appartamenti e gli ulteriori quattro alloggi sopra i locali dell’ex ristorante Canasta che affaccia su corso Volta, tutti appartenenti allo stesso proprietario, sono stati regolarmente abitati da inquilini fino a circa sei anni fa – raccontano alcuni dei residenti firmatari della petizione – Poi, mano a mano che scadevano i contratti, non sono stati più occupati fino al completo svuotamento». Parlano di un lento degrado degli stabili e del giardino che li circonda, confinante con il rio Versa.
«Da novembre abbiamo notato che venivano occupati gli alloggi della casa più vecchia, quella su corso Volta – raccontano – e da un mese e mezzo sono arrivati anche al condominio più recente».
Il primo segno è stato lo sfondamento della catena che teneva chiuso il cancello, poi, a confermare presenze negli alloggi, sono state le tapparelle delle finestre che si aprivano e chiudevano di mattino e di sera. Le finestre riaperte, la comparsa di roba stesa, i borsoni pieni di abiti sui balconi e l’accumulo di sacchi di rifiuti nella parte di cortile verso il rio sono state ulteriori conferme del fatto che quegli alloggi vuoti erano dventati rifugio di qualche senzatetto.
Su un balcone dello stabile più basso è placidamente sistemato anche un canarino nella sua gabbietta.
«Negli ultimi giorni notiamo anche, di sera e di notte, le luci accese negli alloggi anche se non riusciamo a spiegarci da dove possano attingere la corrente elettrica, visto che tutti i contatori sono stati disattivati – spiegano ancora i residenti – Cominciamo anche a riconoscere le persone che vediamo ogni tanto entrare ed uscire dal cancello. E’ poi anche forte la preoccupazione che gli alloggi siano occupati non solo da senzatetto ma anche da qualcuno che si guadagna da vivere non onestamente perchè sono state notate avvicinarsi al palazzo persone in evidente stato di alterazione e sono stati trovati pacchi di siringhe sul muretto del cortile».
Un isolato, quello di via Pagliani, dove i residenti fanno comunità e prestano molta attenzione a ciò che avviene intorno alle loro abitazioni.
Per questo hanno notato che spesso gli occupanti abusivi escono alla spicciolata, con le biciclette nascoste nei garage e poi si riuniscono lungo corso Volta.
Ma la prova più forte è quella che arriva da uno dei residenti che un giorno della scorsa settimana ha parcheggiato proprio all’ingresso del cortile del condominio abbandonato per attendere la moglie che si era attardata. Per far passare il tempo “smanettava” sul cellulare quando è stato avvicinato da un nordafricano uscito dal palazzo convinto che stesse scattando fotografie al palazzo: «Perchè mi hai fotografato? Fai attenzione perchè io ho tanti amici e vedi come va a finire».
I residenti sono decisi ad evitare un “Corso Casale bis” e stanno proseguendo la raccolta di firme da integrare a quella già inviata alle autorità.