Cerca
Close this search box.
<img src="https://lanuovaprovincia.it/wp-content/uploads/elementor/thumbs/rivoluzione-patenti-le-novita-dall39europabrscompare-il-patentino-per-moto-e-ciclomotori-56e30aa492ccb1-nkkfzf8nlfcba13jcrlw7g9kdk5z8dqy7rvfav2avc.jpg" title="Rivoluzione patenti: le novità dall'Europa
Scompare il patentino per moto e ciclomotori" alt="Rivoluzione patenti: le novità dall'EuropaScompare il patentino per moto e ciclomotori" loading="lazy" />
Cronaca

Rivoluzione patenti: le novità dall'Europa
Scompare il patentino per moto e ciclomotori

La riforma, in vigore da sabato scorso, ha fatto salire da 8 a 15 le categorie delle licenze di guida. I mezzi a due ruote sono tra le categorie più interessate dalla riforma, nel cui ambito scompare il patentino. Tra le novità, oltre all’AM per il motorino, la B1 per quadricicli non leggeri e la C1 per autocarri medi

E’ scattata sabato la rivoluzione delle patenti, con l’entrata in vigore della relativa riforma europea. Lo scorso 22 dicembre, infatti, il Consiglio dei Ministri ha licenziato il testo di un decreto, che comporta la modifica di diverse disposizioni del codice della strada. Oltre all’ingresso definitivo della patente europea, con le nuove differenziate licenze di guida, arriveranno anche nuove multe e sanzioni penali. In particolare, chi circolerà guidando veicoli di categoria diversa o una macchina agricola senza licenza sarà perseguito più severamente.
Tra le altre cose, cambierà il modello delle patenti, che avranno un nuovo supporto UE in policarbonato e firma digitalizzata. Della riforma in questione però non si conosce ancora un testo ufficiale. Tra sorprese, novità e, per ora, parecchia confusione, ecco i cambiamenti principali introdotti, che fanno salire il numero delle licenze di guida da 8 a 15, ad accesso graduale, riguardando soprattutto moto e ciclomotori da un lato, autotrasportatori dall’altro (per chi possiede già la patente non ci saranno problemi burocratici).

Ecco i dettagli. In primis, scompare il patentino (Cigc), sostituito da una vera e propria patente, l’AM, che consentirà la guida di ciclomotori a 2 o 3 ruote e di quadricicli leggeri (cioè motorini, scooter e minicar, con cilindrata minore o uguale a 50 cm cubici o potenza minore o uguale a 4 kW e velocità minore o uguale a 45 km/h). In Italia è conseguibile da 14 anni, mentre in altri paesi europei da 16. Quindi, la patente A1, che rispetto al passato non consente più di guidare i quadricicli, permette la guida, da 16 anni, di motocicli poco potenti, con cilindrata fino a 125 cm cubici e potenza minore o uguale a 11 kW, nonché di tricicli di potenza uguale o minore a 15 kW.
L’A2 (ex patente A con limitazioni, che consentiva di guidare motocicli di qualsiasi cilindrata, ma depotenziati cioè con una potenza non superiore a 25 kW) abilita, da 18 anni, alla guida di motocicli con potenza minore o uguale a 35 kW e rapporto potenza/massa minore o uguale a 0,20kW/kg, nonché di tricicli di potenza uguale o minore a 15 kW. Se prima c’era inoltre un accesso graduale automatico, dopo un paio di anni, alla licenza A, ora il diritto si acquisisce  a seguito di un esame di guida di un motociclo con almeno 40 kW di potenza.

Nello specifico, la licenza  A permette la guida di motocicli senza limitazioni (nonché di tricicli con potenza superiore a 15 kW, a condizione che il titolare abbia compiuto 21 anni), con accesso graduale da 20 anni e diretto da 24. La B1, prima inesistente, è stata introdotta per la guida dei quadricicli diversi da quelli leggeri ed è conseguibile da 16 anni. La B (propedeutica, tra l’altro, al conseguimento di tutte le altre patenti superiori e pressoché invariata), consente, da 18 anni, la guida di autovetture fino a 9 posti, non superiori a 3.500 kg. La C1, altra novità, permette la guida di autocarri di medie dimensioni, con massa massima autorizzata superiore a 3.500 kg, ma minore o uguale a 7.500 kg, da 18 anni.

La patente C si riferisce invece alla guida di autocarri di grandi dimensioni, con massa massima autorizzata superiore a 3.500 kg, conseguibile da 21 anni. A meno che il candidato sia titolare della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), grazie a cui il requisito anagrafico minimo è 18 anni. La D1 abilita, da 21 anni, alla guida di autoveicoli per il trasporto di persone, con numero di posti minore o uguale a 17 e lunghezza minore o uguale a 8 metri, mentre la licenza D di quelli con più di 9 passeggeri, da 24 anni (da 21 se il candidato è in possesso di CQC). Infine, le patenti BE, C1E, CE, D1E e DE abilitano alla guida di veicoli complessi, composti da motrice delle rispettive categorie e rimorchi non leggeri. Non sono invece previste novità per quanto riguarda i punti delle patenti.

Manuela Zoccola

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale