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Maxi evasioni fiscali fra cavalli e supermercati
Cronaca

Maxi evasioni fiscali fra cavalli e supermercati

Niente vacanze per la Guardia di Finanza di Asti che ad agosto ha messo a segno due importanti accertamenti fiscali per una evasione complessiva di notevole entità. L'inchiesta più importante è

Niente vacanze per la Guardia di Finanza di Asti che ad agosto ha messo a segno due importanti accertamenti fiscali per una evasione complessiva di notevole entità. L'inchiesta più importante è sicuramente quella da 12 milioni di euro che ha riguardato un'impresa dedita a gestire una serie di punti vendita di prodotti alimentari in tutto il Piemonte. La Tenenza di Nizza ha scoperto che, pur rilasciando scontrini e fatture, la società non dichiarava al Fisco i suoi redditi. E parliamo, appunto, di un fatturato che sfiora i 12 milioni di euro, con tasse non pagate per 475 mila euro e un'Iva di 571 mila euro da versare.

Per arrivare a queste cifre, i finanzieri hanno lavorato a lungo alla ricostruzione del volume d'affari attraverso la contabilità sequestrata, sia delle fatture di acquisto che degli scontrini rilasciati ai clienti. Visto che nell'accertamento sono state rilevate numerose irregolarità di natura tributaria e fallimentare, sono state cinque le persone facenti capo alla società a finire nei guai con una denuncia alla Procura della Repubblica. L'altro caso registra volumi d'affari minori ma l'accertamento non è stato meno laborioso e ha riguardato un grosso imprenditore agricolo. L'uomo, che aveva bisogno di liquidità di denaro, si era rivolto alla sua banca per ottenere delle anticipazioni finanziarie e, per ottenere interessi più vantaggiosi, ha presentato numerose ricevute bancarie per un importo complessivo di 400 mila euro a fronte però di rapporti commerciali risultati poi fittizi.

Come se non bastasse, la Finanza gli contesta di aver fatto figurare una vendita di cavalli per 300 mila euro ad un amico professionista compiacente, senza che però la cessione sia mai effettivamente avvenuta. Anche in questo caso il presunto falso sarebbe stato fatto per dare maggiore credito alla situazione patrimoniale della sua azienda agricola. Per lui e per l'amico professionista è arrivata una denuncia per "mendacio e falso interno bancario".

Daniela Peira

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