Sequestro preventivo di denaro, beni immobili e mobili per l'ex dipendente del Comune di Nizza a cui, lo scorso marzo, è stata contestata la distrazione dalle casse dell'ente di circa 175
Sequestro preventivo di denaro, beni immobili e mobili per l'ex dipendente del Comune di Nizza a cui, lo scorso marzo, è stata contestata la distrazione dalle casse dell'ente di circa 175 mila euro provenienti dalle multe. A comunicare i recenti sviluppi è stato, durante l'estate, il Comando di Asti della Guardia di Finanza, fornendo occasione per tornare su queste pagine a trattare una vicenda che la scorsa primavera aveva sollevato un notevole polverone all'ombra del "Campanòn". L'impiegata non lavora più per il Comune dalla fine di aprile. Ricorda il sindaco Flavio Pesce: «Dopo aver dato regolare comunicazione della vicenda in consiglio comunale, si è avviato nei confronti dell'interessata un provvedimento disciplinare. Al termine, il segretario comunale ha emesso provvedimento di licenziamento senza preavviso».
Il primo cittadino nicese aveva a suo tempo rassicurato le persone che avevano saldato multe nel periodo di tempo (tra il 2009 e il 2015, secondo la Guardia di Finanza) in cui veniva consumato l'illecito: i fondi venivano infatti distratti, a quanto è risultato dalle indagini, dopo la registrazione dei pagamenti. Nei primi giorni delle indagini, avviate dalla Polizia Municipale nicese, l'ex impiegata "infedele" aveva restituito circa 50 mila euro. Per il Comune la prospettiva di riavere l'intera somma sottratta è soggetta ad alcune variabili, come ricorda Pesce: «Ci sono due procedimenti attualmente in corso, uno giudiziario e uno alla Corte dei Conti, ciascuno con tempi e modi da definire. Se si arriverà a un patteggiamento, cosa probabile, è presumibile che ci saranno altri versamenti da parte dell'indagata».
La Procura della Repubblica di Alessandria ha delegato la tenenza di Nizza Monferrato della Guardia di Finanza di eseguire indagini mirate sulle disponibilità finanziare dell'ex dipendente comunale responsabile delle distrazioni di fondi. Vi è stato il sequestro preventivo di un immobile per un valore di circa 74 mila euro, di un'autovettura e di circa 7500 euro su conti correnti bancari. Precisa però l'avvocato Pietro Braggio, che assiste l'ex impiegata comunale: «I conti correnti sono già stati dissequestrati, a seguito di istanza alla Procura, perché non riconducibili all'indagata bensì a familiari. Tecnicamente corretto il sequestro preventivo di immobile e auto, al cui riguardo non abbiamo reclamato. Trattasi però di beni già in possesso della nostra assistita in precedenza, e non acquistati con le appropriazioni. Attendiamo la fine del procedimento per le successive valutazioni».
Fulvio Gatti