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Atc, l'ex direttore indagato: «Restituirò il denaro»
Cronaca

Atc, l'ex direttore indagato: «Restituirò il denaro»

«Il mio assistito ha espresso l'impegno a restituire il denaro sottratto alle casse dell'Atc. Nei prossimi giorni prenderemo i contatti opportuni per formalizzare un piano di restituzione».

«Il mio assistito ha espresso l'impegno a restituire il denaro sottratto alle casse dell'Atc. Nei prossimi giorni prenderemo i contatti opportuni per formalizzare un piano di restituzione». Arriva dall'avvocato Aldo Mirate la conferma delle intenzioni di Pierino Santoro, ormai ex direttore dell'Atc di Asti, a rimediare (almeno in parte) allo scandalo che ha buttato nella bufera l'agenzia che gestisce le case popolari di Asti. Davanti al pm Pazè che ha condotto l'inchiesta lampo della polizia giudiziaria dopo la segnalazione del Collegio dei Revisori dei Conti, Santoro ha ammesso di essere l'autore (l'unico, ha sottolineato) degli ammanchi che andrebbero avanti dal 2008. Con un conto finale che è distante dagli iniziali 350 mila euro ipotizzati. Cifra già molto consistente che però rappresenterebbe solo un terzo di quanto sottratto alle casse dell'Atc, visto che, secondo una prima stima, si supererebbe il milione di euro.

Raccolti in due modalità distinte: da una parte i contanti che molti inquilini delle case popolari versavano direttamente agli sportelli dell'Atc per evitare di pagare le spese di commissione in banca e dall'altra quelle spese folli a carico della carta di credito dell'ente, fino a 15 mila euro al mese. Appena Santoro ha saputo che i Revisori dei Conti si erano accorti delle macro anomalie del bilancio, ha dato le dimissioni, restituendo le chiavi dell'ufficio e ha chiesto di essere sentito dal pm di fronte al quale ha ammesso le proprie responsabilità. Un comportamento di totale disponibilità nei confronti degli inquirenti deciso nella speranza di evitare mandati di arresto.

Ma il clamore che ha suscitato l'inchiesta della Procura non può essere fermato da ammissioni e pentimenti. Parliamo di oltre un milione di euro, l'equivalente di una decina di alloggi di edilizia popolare che avrebbero potuto risolvere il problema casa ad altrettante famiglie senza tetto. E parliamo di denaro contante che gli inquilini più indigenti riuscivano a racimolare con sacrifici enormi, il più delle volte dopo aver contrattato con lo stesso Santoro un piano di rientro dai debiti con l'Agenzia.

«E' un fatto di una gravità inaudita -ha detto l'assessore ai Servizi Sociali Piero Vercelli– Soldi pubblici sottratti a persone in difficoltà. Il Comune si costituirà parte civile ma pretendiamo anche se e quale sia il danno a carico dell'amministrazione. Vogliamo sapere se i soldi sottratti alle casse dell'Atc fossero gli stessi che venivano "caricati" al Comune sotto la voce di morosità. Se così venisse accertato, voglio indietro fino all'ultimo centesimo. E confido anche nella magistratura -conclude l'assessore- affinchè accerti o escluda eventuali complicità politiche o amministrative». Lapidario il commento di Carlo Sottile per il Coordinamento Asti Est: «Solo gli assegnatari e i cittadini con bisogni abitativi possono cambiare le cose. Nessuno di quelli che adesso invocano nuove regole e commissioni di inchiesta ha le carte per questo compito: sono troppo compromessi».

Per la consigliera regionale Angela Motta la vicenda dell'Atc di Asti ripropone l'urgenza di una riorganizzazione del sistema delle agenzie auspicando che in caso di vittoria del centrosinistra alle prossime elezioni si dia vita ad un'unica agenzia per la casa per tutto il Piemonte. E, sempre sul fronte politico, interviene anche la consigliera comunale Mariangela Cotto con una lettera in cui chiede al Comune quali controlli siano stati fatti sulla reale difficoltà degli inquilini a pagare, visto che sono stati da poco rimborsati all'Atc oltre 400 mila euro. Oggi, martedì, il presidente Atc Campia ha convocato una riunione straordinaria del consiglio di amministrazione dell'ente.

Daniela Peira

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