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Intercettato carico di sigarette di contrabbando
Cronaca

Intercettato carico di sigarette di contrabbando

Quattro macedoni, tutti già conosciuti alle forze dell'ordine, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Asti, coordinati dal maggiore Marco

Quattro macedoni, tutti già conosciuti alle forze dell'ordine, sono stati arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Asti, coordinati dal maggiore Marco Pettinato, per «contrabbando di tabacchi lavorati esteri, sprovvisti del sigillo del Monopolio di Stato». Due di loro, di 33 e 35 anni, risiedono nei vicini comuni di Castiglione Tinella e Neive, in provincia di Cuneo. Gli altri due, di 54 e 39 anni, risiedono in Macedonia. Alcune sere fa, i militari nell'ambito di un servizio mirato, in un'area di parcheggio di un centro commerciale di Tortona (Alessandria), hanno sorpreso i quattro stranieri mentre erano intenti a spostare le sigarette da due Tir con targa macedone, condotti da due di loro, autotrasportatori, a bordo di un Suv di grossa cilindrata, utilizzato dagli altri due uomini.

I carabinieri hanno quindi proceduto a perquisire i due mezzi pesanti, a bordo dei quali hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro più di 100 stecche di sigarette di varie marche estere, prive del sigillo del Monopolio, e sequestrando contestualmente anche i due camion. L'attività svolta dai carabinieri è collegata ad un recupero di ulteriori 150 stecche di sigarette di contrabbando, avvenuto lo scorso 9 ottobre nelal zona di Mandrogne, ad Alessandria, che ha portato all'arresto di un autotrasportatore di nazionalità macedone.

E giunge anche la notizia che i carabinieri del Comando provinciale di Parma hanno eseguito dieci ordinanze di custodia cautelare a seguito di un'attività di indagine che ha bloccato uno consistente spaccio di eroina e cocaina nelle province di Parma e Reggio Emilia. Le indagini avrebbero accertato l'esistenza di un sodalizio italo?albanese che riusciva a far entrare in Italia ingenti quantitativi di droga, che venivano poi spacciati nelle zone di Parma e Reggio, ma anche nelle province di Rimini, Firenze, Asti e Trani.

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