È durato quattro anni il mistero del cadavere di Montafia, a cui finalmente la scientifica è riuscita a dare unidentità. Tutto era iniziato nellestate del 2009, quando due cacciatori di
È durato quattro anni il mistero del cadavere di Montafia, a cui finalmente la scientifica è riuscita a dare unidentità. Tutto era iniziato nellestate del 2009, quando due cacciatori di cinghiali si erano imbattuti in un corpo abbandonato in un bosco, in mezzo a una discarica abusiva. Luomo non aveva con sé documenti, né risultavano denunce di scomparsa compatibili. Sembrava un caso destinato a rimanere irrisolto, finché gli investigatori sono riusciti a fare luce: prima la ricostruzione del volto, poi lesame del dna ha permesso di scoprirne il nome e letà. Si chiamava Mihai Istoc, 45 anni, romeno. Era partito per lItalia in cerca di un lavoro, ed era muratore in nero a Torino. E proprio svolgendo quel lavoro in nero, secondo la Procura di Asti, sarebbe morto in un incidente mentre costruiva una casa a Venaria.
Tre gli indagati per la morte di Istoc, due impresari edili e un muratore accusati di omicidio colposo, occultamento di cadavere e furto. Secondo la ricostruzione fatta dalla Procura il romeno rimase ucciso per lo schiacciamento della gabbia toracica, probabilmente a seguito di una caduta da unimpalcatura. Il terzo indagato avrebbe aiutato gli investigatori a dipanare la matassa, raccontando di aver trovato il cadavere di Istoc in cantiere. «Avvisai subito gli impresari – avrebbe detto – e loro mi dissero di farmi gli affari miei, che ci avrebbero pensato loro.» I due impresari edili se ne sarebbero effettivamente occupati, ma gettando il corpo nel bosco nei dintorni di Montafia. Il prossimo passo dellindagine sarà un incidente probatorio con il teste, che verrà probabilmente messo a confronto con gli impresari.