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Italia Futura sbarca a Canelli
Cronaca

Italia Futura sbarca a Canelli

Il dibattito del gruppo politico di Luca Cordero di Montezemolo, si è tenuto all’Enoteca Regionale. Ad intervenire, l’ex sindaco Piergiuseppe Dus, il direttore di Italia Futura Piemonte Mariano Rabino, il Responsabile del Movimento di Asti Massimo Padovani e il sindaco di Moasca Maurizio Bologna

«Vogliamo dare una nuova possibilità di cambiamento, soprattutto ai giovani, e per modificare i luoghi comuni degli ultimi vent’anni» ha sostenuto il senatore Nicola Rossi, nell’incontro di Italia Futura Canelli e Valle Belbo. Il dibattito del gruppo politico di Luca Cordero di Montezemolo, si è tenuto all’Enoteca Regionale. Ad intervenire, l’ex sindaco Piergiuseppe Dus, il direttore di Italia Futura Piemonte Mariano Rabino, il Responsabile del Movimento di Asti Massimo Padovani e il sindaco di Moasca Maurizio Bologna.

«Il primo importante cambiamento è riportare lo Stato a fare quello che deve e al meglio – ha proseguito Rossi – Quello Stato che ha sempre incolpato i cittadini italiani, invece di riconoscergli la loro vitalità sottostante». Dopo essersi dichiarato deluso della situazione nazionale e aver spiegato che la crisi non è per nulla superata, ha ammesso che «la politica non è un’esibizione muscolare, non deve essere portata avanti da chi grida di più; la politica non si fa mai da soli».

Tra il numeroso pubblico, tanti gli amministratori locali ed ex: i capogruppo della minoranza di Canelli Oscar Bielli e Fausto Fogliati, l’ex assessore provinciale Annalista Conti, i sindaci di Calosso, Monastero Bormida e Vinchio, l’ex amministratore di Nizza Maurizio Carcione e Giuseppe Artuffo ex sindaco di Santo Stefano Belbo. «Mi sono avvicinato a Italia Futura perché ho visto idee nelle quali mi riconosco e perché credo che un cambiamento sia ancora possibile» ha sostenuto Maurizio Bologna. Ad appoggiarlo Piergiuseppe Dus: «E’ un discorso difficile oggi quello sulla politica; credo che Italia Futura sia la risposta alle nostre esigenze, un’opportunità per riaprire un dialogo con le nuove generazioni, e non solo».

Simona Berca

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