Brutto colpo all'immagine di una Canelli che vuole decollare nel cielo delle città turistiche sfruttando anche l'onda dello straordinario riconoscimento Unesco. Arriva dal sito de Il Fatto
Brutto colpo all'immagine di una Canelli che vuole decollare nel cielo delle città turistiche sfruttando anche l'onda dello straordinario riconoscimento Unesco. Arriva dal sito de Il Fatto Quotidiano che titola «Asti come Rosarno: la patria del Moscato è la nuova frontiera dello sfruttamento dei migranti».
Al centro del servizio, con tanto di filmato (clicca qui), vi sono gli accampamenti dei vendemmiatori stagionali che ogni anno, a fine agosto, arrivano nella città dello spumante per ottenere qualche giornata di lavoro fra i filari. Come già ampiamente documentato anche dal nostro giornale (qui e qui e qui), la maggior parte di loro non trova alcuna struttura di accoglienza temporanea e così si aggiusta come può, con tendopoli improvvisate ed accampamenti in alcune piazze intorno alla città dove l'unica concessione alla vivibilità sono i wc chimici.
Una situazione che non è nuova e che già l'anno scorso aveva portato il nome di Canelli in evidenza in molti siti italiani e stranieri sotto il titolo "La vendemmia della vergogna". Si erano anche mosse alcune associazioni che si occupano di accoglienza di migranti proponendo una piccolissima trattenuta negli accordi sui prezzi delle uve da destinare proprio all'allestimento di strutture provvisorie in grado di rendere più dignitosa la permanenza degli stagioni nelle 3/4 settimane in cui sono impegnati nella raccolta delle uve. Un appello inascoltato.
d.p.