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Monaca Giampiero mobilitazione
Cronaca
Tribunale di Asti

Il maestro Giampiero Monaca condannato per interruzione di pubblico servizio

Anima della metodologia didattica “Bimbisvegli”, applicata alla primaria di Serravalle, era stato licenziato nel 2022 per aver rifiutato di insegnare alla “Rio Crosio”

Giampiero Monaca è stato condannato dal Tribunale di Asti ad un mese di reclusione per interruzione di pubblico servizio. Maestro del V Circolo didattico, è conosciuto per essere l’anima della metodologia didattica Bimbisvegli, che aveva cominciato ad applicare quando era in servizio alla primaria “Rio Crosio”, dove è rimasto fino all’anno scolastico 2016/2017, e successivamente alla “Donna” di Serravalle.
Al reato contestato all’insegnante si può applicare solo la pena pecuniaria, pari a 1500 euro di ammenda.

Il licenziamento

La condanna segue il licenziamento avvenuto alla fine del 2022. Dopo un lungo dibattito avvenuto nell’estate 2021 tra la dirigenza del V Circolo e l’insegnante, affiancato dalle famiglie dei bambini iscritti, in merito alla metodologia applicata, appunto, alla “Donna” di Serravalle, Monaca aveva deciso di chiedere un anno di aspettativa, poco dopo l’inizio dell’anno scolastico 2021/2022, perché riteneva di «non poter insegnare se costretto ad applicare in modo edulcorato la metodologia», dopo alcune limitazioni introdotte dal collegio docenti.
Il rientro era previsto il 29 settembre 2022, quando Monaca ha deciso di non entrare nella classe che gli era stata assegnata (la I C della primaria “Rio Crosio”) con una decisione della dirigenza, approvata dal Collegio docenti, ritenendola «un’assegnazione dal sapore marcatamente punitivo, essendo obbligato ad operare in un contesto ambientale, quello di città, in cui il progetto educativo “Bimbisvegli” è di fatto irrealizzabile».
Così ogni giorno si presentava a scuola ma, invece di insegnare, stava seduto sulla panchina dell’atrio per l’intero orario di lavoro. Poi la decisione di dare vita ad un presidio davanti al Ministero dell’Istruzione a Roma. Di conseguenza il dirigente reggente del V Circolo, Franco Calcagno, aveva messo in moto la procedura disciplinare. «Quando ero arrivato – aveva spiegato il dirigente – la distribuzione dei posti approvata dal collegio docenti era già stata fatta e non avevo alcun motivo per modificarla. Quando si prende un periodo di aspettativa, infatti, si perde il diritto alla continuità, per cui il lavoratore può essere ricollocato dove ritenuto necessario. Di fronte alla sua forma di protesta, ho segnalato la situazione all’Ufficio scolastico regionale e a quello territoriale, oltre che alla Ragioneria di Stato. Il mio provvedimento non era legato a considerazioni sulla metodologia, ma ad un comportamento perseguibile a livello disciplinare».

Il commento di Monaca

Ora la condanna per interruzione di pubblico servizio. «Anche se questa, per me, è una batosta dal punto di vista umorale – commenta Monaca – posso dire di essere fiero di come ho agito fin dall’inizio di questa vicenda, perché ho dimostrato ai bambini di essere coerente con i principi che ho sempre insegnato loro».
Il riferimento è alle motivazioni che l’avevano portato a non accettare la cattedra alla “Rio Crosio”. «Non potevo – racconta – assecondare un ordine (quello del V Circolo, ndr) che andava a interrompere il percorso educativo di “Bimbisvegli” che in tre anni aveva triplicato gli iscritti alla scuola di Serravalle. Quando, dopo anni conflittuali e difficili, il dirigente mi ha ordinato d’ufficio di trasferirmi dalla scuola di Serravalle che avevamo fatto rifiorire, con l’unico risultato di demolire definitivamente la metodologia “Bimbisvegli”, ho detto “signornò”, avvalendomi del diritto alla disobbedienza civile, senza pensare a salvare carriera e stipendio».

Per approndire la vicenda leggi qui. 

 

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