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Il medico legale: «Sarà più facilecapire come "non" è morta Elena Ceste»
Cronaca

Il medico legale: «Sarà più facile
capire come "non" è morta Elena Ceste»

Altri due giorni di lavoro intenso nell'area del rio Mersa, ad Isola, in cui è stato ritrovato due settimane fa il corpo di Elena Ceste. Ieri e mercoledì i carabinieri del Nucleo investigativo,

Altri due giorni di lavoro intenso nell'area del rio Mersa, ad Isola, in cui è stato ritrovato due settimane fa il corpo di Elena Ceste. Ieri e mercoledì i carabinieri del Nucleo investigativo, con il maggiore Marco Pettinato che lo coordina e i suoi uomini, hanno continuato il lavoro di ispezione del terreno rimosso dal canale. Un lavoro immane, portato avanti setacciando il terreno con apposite attrezzature, coadiuvati dai vigili del fuoco, presenti anche loro nell'area, protetta da grandi teloni e presidiata giorno e notte dai carabinieri, soprattutto gli uomini della Compagnia di Canelli guidata dal capitano Lorenzo Repetto. Sul posto c'era lo stesso medico legale, il dottor Francesco Romanazzi, con la sua vice, che all'ospedale di Alba sta eseguendo l'autopsia sui resti della donna, ritrovati in avanzato stato di decomposizione.

Ieri mattina la trasmissione di Rai Uno "Storie vere" ha mandato in onda un'intervista al medico legale astigiano Rita Celli realizzata da Cinzia Politi. «L'esame del cadavere non è terminato, tra venti giorni o un mese tutti gli elementi tecnici ci saranno. Le condizioni in cui il corpo è stato trovato fanno pensare che la morte potrebbe risalire allo stesso giorno della scomparsa, ma non si può ancora dire se sia lì da nove mesi e ritengo che sarà più facile lavorare in senso inverso e stabilire di che cosa "non" è morta la donna. Importanti saranno gli esiti tossicologici. Per le condizioni in cui si trova il cadavere, sarà un'impresa trovare la causa di morte. E' troppo presto ora per avere un'idea precisa», ha detto la dottoressa Celli alle telecamere di "Storie vere".

Indicazioni giungono anche in merito alla posizione e alle condizioni in cui la mamma di Motta di Costigliole è stata ritrovata: «Il cadavere era a faccia in giù, nel pantano, denudato e parzialmente schelettrizzato. Erano schelettrizzati la testa e il dorso e mancavano le parti distali degli arti, le mani e i piedi: il lavoro che si sta facendo nell'area è quello di ricerca di tutte le parti del cadavere. Mancano inoltre tutti gli organi toracici», ha aggiunto la dottoressa Rita Celli facendo chiarezza su alcuni punti. Il lavoro dei carabinieri dell'Investigativa nell'area potrebbe essersi concluso, anche se l'attività di indagine sulla morte di Elena Ceste va avanti.

Marta Martiner Testa

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