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Il Questore e l’omaggio al monumento ai caduti: così anche ad Asti si ricorderà la fondazione della Polizia di Stato

Nel rispetto delle misure anticovid non saranno presenti pubblico e autorità. In un video il bilancio annuale dell’attività svolta dalla polizia nella provincia di Asti

All’insegna del motto “Esserci Sempre”, sarà limitato alla sola deposizione della corona al monumento ai caduti all’esterno della Questura di Asti da parte del Questore Sebastiano Salvo il momento celebrativo in programma domani, sabato, per il 169esimo anniversario della fondazione della Polizia di Stato, che coincide quest’anno con il quarantennale dell’entrata in vigore della Legge di riforma n.121 del 1981, che oltre a ridisegnare nell’attuale configurazione l’intera architettura dell’Amministrazione della Pubblica Sicurezza ha segnato anche la cessazione del Corpo militare delle Guardie di P.S. e la nascita della “Polizia di Stato” quale organizzazione civile ad ordinamento speciale.

«Le stringenti misure in atto per contrastare il diffondersi del contagio da Coronavirus, nel rispetto della normativa in materia di profilassi sanitaria, hanno indotto responsabilmente il Capo della Polizia a chiedere ai Questori di limitare in tal modo l’appuntamento della festa annuale della polizia – spiega il Questore Salvo – Domani mattina, dunque, il ricordo dell’anniversario si terrà senza partecipazione di pubblico e di autorità».

Ma nell’occasione dell’anniversario viene tracciato, attraverso la diffusione di un video che riporta dati e immagini, il bilancio dell’attività svolta nel corso dell’anno dalla polizia nel territorio della Provincia di Asti, «come testimonianza dell’impegno che ogni giorno tutte le donne e gli uomini di questa Istituzione profondono in favore della collettività astigiana».

«Il primo aspetto ad emergere è proprio quello relativo all’impronta che hanno lasciato i lunghi periodi di lockdown: se sono aumentate le truffe e le frodi informatiche, per la propensione e la necessità di molti di noi di operare “a distanza”, sono senz’altro diminuiti i furti in abitazione (assurta a luogo presidiato di forzata permanenza) e in esercizi commerciali (purtroppo spesso chiusi), così come spicca un drastico calo nelle richieste dei passaporti per la diminuita propensione/possibilità di viaggiare – sottolineano dagli uffici della Questura – Ma il lockdown non deve trarre in inganno: i dati “operativi”, relativi alle pattuglie su strada, alle persone identificate, alle chiamate pervenute su linea 112 NUE, agli interventi effettuati su strada, ai controlli alle persone sottoposte ad obblighi, alle persone tratte in arresto od accompagnate presso i C.P.R. testimoniano di un impegno della Polizia di Stato che ha mantenuto sempre elevato, in alcuni casi incrementando, il livello di attività preventiva e repressiva prestata a favore della comunità».

«Nell’auspicio di non dover mai più rinunciare a celebrare l’anniversario della Polizia di Stato della provincia di Asti, comprensiva delle sue Specialità della Stradale, Ferroviaria e Postale, “di persona e in presenza”, invitiamo tutti ad unirsi “idealmente e da remoto” all’unico, solenne momento celebrativo della deposizione della corona al monumento ai Caduti della Polizia di Stato, da parte del Questore unitamente al Vice Prefetto Vicario», dicono dalla Questura rivolgendosi all’intera cittadinanza.

Intanto, nei giorni scorsi, è già arrivato un messaggio al Questore Sebastiano Salvo da parte del Procuratore di Asti Alberto Perduca: «Il rammarico per non poter partecipare alla Festa della Polizia in ragione della pandemia in corso non mi esime (ed anzi sollecita) ad esprimere il sincero ringraziamento (personale e dell’Ufficio) per il lavoro svolto dalla Polizia di Stato. Nel corso del difficile anno passato ho potuto verificare il grande impegno ed i lusinghieri risultati ottenuti dalla Questura di Asti nel costante e proficuo rapporto con l’Autorità giudiziaria a garanzia del diritto e dei diritti. Ai tanti uomini e donne che vi hanno contribuito mi è gradito far loro avere l’apprezzamento che meritano insieme all’incoraggiamento di cui hanno bisogno».

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