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Il sindaco ordinadi liberare l'ex Mutua
Cronaca

Il sindaco ordina
di liberare l'ex Mutua

Per le 12 famiglie senza casa che occupano, da circa 3 anni, l'ex Mutua di via Orfanotrofio è stata una doccia fredda, una decisione che le ha colte alla sprovvista. Giovedì mattina il sindaco

Per le 12 famiglie senza casa che occupano, da circa 3 anni, l'ex Mutua di via Orfanotrofio è stata una doccia fredda, una decisione che le ha colte alla sprovvista. Giovedì mattina il sindaco Brignolo ha firmato l'ordinanza di sgombero dell'immobile perché non ci sarebbero le condizioni di sicurezza necessarie per garantire l'incolumità di chi ci abita. Già nel 2011 l'ex sindaco Galvagno aveva predisposto un primo atto di sgombero, ordinanza disattesa dalle famiglie e molto contestata anche dal Coordinamento Asti Est che si occupa di fronteggiare la cronica emergenza abitativa della città.

La nuova ordinanza cita una nota dei vigili del fuoco del 7 dicembre 2013 redatta a seguito di un principio di incendio (per gli occupanti si sarebbe però trattato solo di un po' di fumo provocato da una catasta di legna) e menziona il verbale dei tecnici del Comune, redatto il 29 gennaio scorso, nel quale vengono segnalati allacciamenti impropri alla rete idrica e ad un contatore Enel provvisorio, ma anche la presenza di bombole di GPL utilizzate per i piani cottura, stufe e scalda acqua a gas più altre stufe elettriche, a legna e a pellets, installate in locali privi di adeguata aerazione. Il sindaco, con l'ordinanza, intima ai 12 nuclei familiari di lasciare la palazzina entro 15 giorni pena la denuncia all'Autorità Giudiziaria. Quindi invita la proprietà dell'immobile, in questo caso l'ASL, a provvedere, avvenuto lo sgombero, ad «assumere tutte le cautele necessarie per garantire da ogni possibile danno la pubblica e privata incolumità».

Le famiglie occupanti non presenteranno ricorso al TAR (hanno 60 giorni di tempo) ma secondo Carlo Sottile, rappresentante del Coordinamento Asti Est, l'ordinanza di sgombero «ha più l'aspetto di un atto formale sebbene non sia meno preoccupante rispetto al precedente atto dell'allora sindaco Galvagno. E' un'ordinanza – continua – che contraddice i messaggi tranquillizzanti dati in questi anni dall'amministrazione. Nell'ex Mutua ci sono delle regole che vengono rispettate da tutti e le presenze sono segnalate al Comune. Le famiglie hanno il domicilio lì e mandano i bambini nelle scuole della zona. Mentre l'amministrazione precedente era dichiaratamente ostile – conclude Sottile – questa dichiara di essere dialogante ma fa una fatica terribile a dimostrarlo». A stemperare i toni è l'assessore ai Servizi Sociali Piero Vercelli che sottolinea come l'ordinanza sia un atto dovuto: «Non c'è nessuna intenzione di cacciare nessuno – dichiara – ma, ovviamente, quella palazzina occupata rappresenta un problema serio, pur motivato dalla situazione contingente alla crisi che si sta vivendo».

Parole che non sono piaciute all'ex assessore Maurizio Lattanzio, oggi consigliere di minoranza. «Complimenti all'assessore Vercelli per la dichiarazione sull'ordinanza di sgombero della palazzina ASL. Dovete sgomberare entro 15 giorni però nessuno ha intenzione di sgomberare nessuno. Assessore, ci spieghi». Lattanzio ricorda inoltre che, diversi anni fa, l'assessore Vercelli «aveva a sua volta partecipato ad una occupazione, pur in modo simbolico, di un immobile in piazza Roma», episodio che Vercelli non rinnega, replicando a tono: «Mai rinnegato quel fatto (ricordato anche in una recente intervista al nostro giornale ndr). Però chiederei a Lattanzio di spiegare perché l'ordinanza di sgombero di Galvagno non fu fatta rispettare. Forse bisognerebbe guardare un po' di più in casa propria».

Riccardo Santagati

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