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Contro il "digital divide" astigiano 6 km di fibra ottica, hot spot e più Wi-Fi
Cronaca

Contro il "digital divide" astigiano 6 km di fibra ottica, hot spot e più Wi-Fi

Il Comune di Asti spiega quali sono gli interventi sul fronte informatico che verranno finanziati dal PISU – Prevista anche l'estensione degli accessi gratuiti in centro storico e l'installazione di ulteriori 21 telecamere anticrimine nei quartieri ad ovest – I tecnici del Comune hanno preparato uno studio di fattibilità per estendere la banda larga nei territori frazionali pesantemente svantaggiati dalle connessioni…

Il "digital divide" di Asti sta per essere contrastato con un corposo piano di interventi che permetterà di estendere la fibra ottica di proprietà del Comune ma, soprattutto, di aumentare gli hot spot per l'accesso gratuito ad internet tramite la rete Wi-Fi. Un progetto che interesserà i quartieri overst della città (Torretta e corso Alba) localizzati dal PISU (Piano di Sviluppo Urbano) ma anche diverse piazze del centro storico e, in futuro, i territori frazionali maggiormente penalizzati sul fronte dell'accesso alla rete. Sono stati il vice sindaco Davide Arri (con delega ai Servizi Informatici) e i tecnici Massimo Gardino e Paolo Cortese a spiegare i tre punti strategici per l'implemento della rete. Grazie ai finanziamenti del PISU la fibra ottica comunale sarà estesa di 6 km dalla scuola primaria Rio Crosio attraverso il vicino quartiere Torretta, corso Ivrea, la prima parte di corso Torino, strada Atleti Azzurri Astigiani, via Gerbi, corso don Minzoni, viale don Bianco (parcheggio Saclà e cimitero), cavalcavia Giolitti, corso Alba fino alla chiesa del quartiere.

Con l'estensione della fibra ottica e lungo i 6 km di cavi aggiuntivi saranno posizionati i nuovi punti di accesso Wi-Fi che permetteranno ai cittadini, dopo apposita e gratuita registrazione, di collegarsi ad internet fino ad un massimo di 2 ore al giorno. Esattamente come sta avvenendo ora con gli hot spot già presenti in alcune piazze e zone della città. La vera novità riguarda la copertura di zone strategiche che avranno finalmente l'accesso gratuito al web. Il Comune ha deciso di "accendere" collegamenti wireless nelle aree esterne delle scuole Rio Crosio e Martiri, nell'area verde attigua agli stessi edifici scolastici e sull'area polifunzionale del quartiere, in piazza Bixio, a ridosso del parco lungo Borbore in strada Atleti Azzurri Astigiani, nel campo di atletica di via Gerbi (all'ingresso e sulle tribune), all'interno del palazzetto dello sport (tribune) e nell'area esterna dei campi da calcio, sulla terrazza della piscina scoperta e all'interno della struttura (bar e tribune), nei pressi della palestra/asilo di corso Alba, nella vicina area verde e perfino nel parcheggio per le auto che si trova nel cuore del quartiere. Nei pressi della Saclà il segnale sarà acceso sul tetto della scuola Baussano mentre, entrando nel centro storico, sarà sfruttato il tetto della scuola Goltieri per "illuminare" piazza Cattedrale e rimbalzare il segnale verso Palazzo Alfieri dove non solo sarà dato il Wi-Fi tra le mura del Museo Alfieriano ma anche al Michelerio e su piazza Cairoli. Infine ci sarà la scuola Brofferio dove l'installazione di un punto d'accesso sul tetto darà internet nel cortile scolastico seguito da un secondo hot spot nei giardini di piazza Lugano.

Il progetto di estensione del Wi-Fi cittadino riguarderà anche alcune piazze del centro storico non appena il Consorzio Topix, che gestisce direttamente gli hot spot per conto del Comune, sposterà il proprio "nodo di accesso" che oggi si trova su una palazzina del Comune in viale Pilone 111. La distanza dal centro e l'eccessiva vetustità di quel "nodo" impedisce di implemetare gli hot spot già operativi ma il Comune ha concesso a Topix di spostare il "nodo" sul tetto dell'ex tribunale di piazza Catena, oggi sede di quasi tutti gli uffici amministrativi comunali. Lo spostamento permetterà a breve di accendere il segnale in nuove zone cittadine come piazza Alfieri (lato portici Rossi), piazza Statuto, piazza Medici e ovviamente piazza Catena dove oggi si svolge il mercato. Altri luoghi strategici dove saranno accesi gli hot spot sono il Movicentro e la stazione ferroviaria mentre è ancora in forse l'apertura di un punto nel piazzale dell'ex caserma Colli di Felizzano, oggi sede dell'Università. E' comunque intenzione del Comune dare il segnale anche su quell'area perché molto frequentata dagli studenti e strategica per la destinazione d'uso collegata all'Università.

C'è poi un aspetto non secondario dell'estensione del Wi-Fi che interessa le frazioni di Asti, pesantemente penalizzate nei collegamenti adsl perché assenti o del tutto insufficienti anche per accedere ai servizi base offerti da internet. Le frazioni sono 10 dislocate su 480 km di strade dove ci sono tanti nuclei abitativi sparsi che, anche volendo pagare in proprio le connessioni, non possono accedere ad internet via cavo perché le compagnie telefoniche non investono nella cablatura del territorio collinare. Gli uffici comunali hanno effettuato una vera e propria mappatura delle frazioni, delle criticità geografiche (tante colline che impediscono l'estensione del segnale e molto vallate dove il segnale sarebbe difficilmente indirizzabile) ma i tecnici hanno ora in mano uno studio di fattibilità per coordinare gli interventi futuri in collaborazione con i provider esistenti. In questo caso il Comune cercherà di portare nelle frazioni hot spot pubblici per una navigazione giornaliera di 2 ore ma lo farà con la partnership dei digital provider che potranno estendere il servizio nelle frazioni così fornire accessi h24 sottoscrivendo un canone mensile.

Quando la rete del Comune sarà estesa nei quartieri del PISU si approfitterà dell'occasione per installare ulteriori 21 telecamere anticrimine in zone identificate in accordo con questura e carabinieri. Le 21 telecamere si aggiungono alle 43 già funzionanti e ciò porterà Asti ad essere una delle città più videocontrollate del Piemonte con 64 telecamere. Oggi il sistema di videocontrollo gestito in collaborazione con le sale operative delle forze dell'ordine costa al Comune circa 20.000 euro all'anno. Le telecamere installate sono prevalentemente di due tipi, più o meno moderne, ma tutte "brandeggianti" ovvero telecomandate a distanza per dare la possiblità di spostare in tempo reale la visuale e ingrandiere particolari del campo visivo. In passato alcune telecamere hanno subito danneggiamenti vari e alcune sono state vandalizzate. Rimangono comunque un sistema importante per prevenire reati e, per questo, il Comune continuerà ad occuparsi della loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione degli interventi gli uffici hanno una scadenza vincolante sul PISU, il 31 dicembre 2014, quando tutte le opere finanziate (sul digital divide per un costo di 900.000 euro) dovranno essere collaudate e operative. L'estensione degli altri servizi tramite gli hot spot gestiti da Topix sarà molto più veloce mentre per quanto riguarda gli interventi sulle frazioni non è ancora possibile dare delle scadenze certe.

Riccardo Santagati
twitter: @riccardosantaga

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