E’ iniziato tutto nel 2015 quando circa 40 famiglie, nonostante ripetuti tentativi, non riuscivano a disdettare la fornitura di gas Gpl per rivolgersi ad un altro fornitore
E’ iniziato tutto nel 2015 quando circa 40 famiglie, nonostante ripetuti tentativi, non riuscivano a disdettare la fornitura di gas Gpl per rivolgersi ad un altro fornitore ed hanno perciò chiesto aiuto alla Casa del Consumatore. Il caso è stato seguito direttamente da Stefano Santin presidente regionale della Casa del Consumatore che lo scorso anno ne parlò pubblicamente durante la trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre”.
Nel frattempo i casi sono andati aumentando. Si è scoperto che nel corso degli anni, spesso all’insaputa degli stessi consumatori, la fornitura del Gpl, era passata da un gestore all’altro fino ad arrivare al colosso Totalgaz Italia s.r.l. con sede a Roma, che appartiene al gruppo Total– Erg. Ignari di tutto ciò, gli utenti inviavano la loro disdetta ad aziende che non erano più loro fornitrici per cui le pratiche andavano per le lunghe. Inoltre queste famiglie erano vincolate al fornitore dal bombolone che era stato dato in comodato d’uso a condizione che il gas fosse preso da loro, insomma un vero e proprio ginepraio. Grazie alla Casa del Consumatore sono venute alla luce cose interessanti.
“Questi contratti – come ha ben spiegato il presidente Stefano Santin – hanno clausole vessatorie, permettono di recedere alla azienda fornitrice ma non al fruitore, salvo pagare penali altissime in alcuni casi poi si era arrivati ad inspiegabili maggiorazioni del prezzo del Gpl fino al 30/40%.” Ad oggi la novità importante è che in merito alla segnalazione della Casa del Consumatore, l’Antitrust ha aperto un procedimento nei confronti della Totalgaz Italia s.r.l. Le pratiche oggetto del procedimento giudiziario, riguardano più specificatamente la prassi adottata dall’azienda di non chiarire in maniera adeguata la variazione del prezzo del gas e la limitazione della libertà di scelta dei consumatori condizionandoli a continuare un rapporto di fornitura, salvo la richiesta di una penale spropositata per poter cambiare il fornitore.
Riguardo a questo ultimo punto la Totalgaz Italia s.r.l. in qualche caso, ha addirittura inviato lettere in cui paventava la possibilità di adire azioni legali. Raccolta tutta la documentazione da parte del presidente Stefano Santin, la Casa del Consumatore si predispone a costituirsi all’interno del procedimento contro la Totalgaz Italia s.r.l. ed entro i primi di luglio dovrebbe esserci la prima sentenza che sarà definitiva se Totalgaz non deciderà di ricorrere in appello.