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In carcere Marco Marencoper il crac da 3,5 miliardi
Cronaca

In carcere Marco Marenco
per il crac da 3,5 miliardi

Terminata la latitanza di Marco Marenco, 59 anni, imprenditore astigiano ed ex patron della Borsalino, storica azienda dei cappelli e grande marchio del made in Italy. L'uomo era anche socio di

Terminata la latitanza di Marco Marenco, 59 anni, imprenditore astigiano ed ex patron della Borsalino, storica azienda dei cappelli e grande marchio del made in Italy. L'uomo era anche socio di alcune aziende petrolifere. L'astigiano è stato arrestato venerdì scorso a Lugano, in Svizzera. Sul 59enne pendeva un mandato di cattura internazionale per una lunga serie di reati che vanno dalla bancarotta alla truffa all'evasione fiscale. Secondo l'accusa si è reso responsabile di uno dei fallimenti più grandi della storia italiana dopo quello della Parmalat: un crac che, stando a stime non ufficiali, vale circa 3,5 miliardi di euro. Nei suoi confronti, informa una nota della Polizia cantonale e riportata anche sul giornale locale il Corriere del Ticino, è stata aperta la procedura di estradizione.

Marenco era stato esautorato nel 2008 dalla gestione dell'azienda di Alessandria, che gli aveva tolto i poteri decisionali e lo aveva messo in mora. L'ipotesi di reato principale è la bancarotta fraudolenta messa in atto, è la tesi degli inquirenti, girando ingenti quantità di denaro delle sue aziende (era socio anche di alcune società energetiche) su conti offshore in paradisi fiscali. Le indagini erano state aperte dalla Dogana di Alessandria, che ha scoperto un'evasione di oltre 300 milioni di euro sulle accise sul gas da parte di Metanprogetti. Oggi la Borsalino deve far fronte a 22 milioni di debiti e a un contenzioso da oltre 16 milioni con l'Agenzia delle Entrate. Il consiglio d'amministrazione punta a dare in affitto l'azienda al miglior offerente per poi depositare la richiesta di concordato preventivo e predisporre il relativo piano da sottoporre ai creditori per l'omologa. Nel frattempo la fabbrica continua a produrre. Negli ultimi anni gli affari delle sue molteplici aziende stavano andando male. I bilanci chiudevano con passivi da capogiro. Marenco avrebbe contratto debiti record con banche, con fornitori e anche con l'Erario. Per il momento è stato effettuato a suo carico un sequestro preventivo di quote azionarie di varie società per 77 milioni di euro.

Ma chi è Marco Marengo? Aveva iniziato la sua attività di imprenditore fondando la Metanprogetti con altri due soci astigiani. Poi, iniziò ad interessarsi di energia elettrica, gas e petrolio e nell'arco di poco tempo divenne leader in Italia e in Europa in questo settore. Possiede giacimenti di idrocarburi in Asia centrale e dighe alpine che forniscono energia elettrica a numerosi stabilimenti industriali italiani. Possiede parecchie società tra cui Metanprogetti e Exergia (che fanno capo alla holding Fisi), è socio della KR Energy (39,4%). La Metanprogetti Spa si occupa di progettazione, costruzione e gestione di impianti di distribuzione gas metano; costituita nel 1983 ha un capitale sociale di oltre 5 milioni di euro e una classe di fatturato che va da 5 a 25 milioni di euro.

f.d.

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