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Cronaca
Il saluto di Aldo Mirate

In cassaforte la lettera d’addio dell’avvocato Mirate: «La corsa è finita, amici miei»

Uno struggente e commovente saluto a tutti. Scritto anni fa, alla nascita del suo adorato nipotino

Struggente, illuminante, commovente, affettuosa: è la lettera di addio che l’avvocato Aldo Mirate, mancato ieri sera a 79 anni dopo tre mesi di agonia dovuti ad una grave emorragia cerebrale, ha lasciato custodita nella cassaforte del suo rinomato studio in centro ad Asti. E’ uno dei soci di studio, l’avvocato Avidano, ad aver ricevuto l’incarico dallo stesso Mirate, anni fa, di cercare questa lettera nel caso in cui “gli fosse successo qualcosa”. Risale, a conti fatti, alla nascita del suo adorato nipotino Aurelio. Oggi, tristemente, è arrivata l’ora di aprirla, quella lettera, che lo stesso Aldo ha chiesto venisse divulgata.

Il testo integrale

Cari amici, la lunga corsa è finita.

Poiché non mi sembrerebbe gentile ed educato andarmene senza rivolgere un saluto a quanti mi hanno conosciuto, e magari stimato, voglio dirvi che, a modo mio, vi ho voluto bene.

La mia cultura, profondamente laica e tendenzialmente giacobina, mi impedisce di dirvi “arrivederci” ma a tutti, nel salutarvi, voglio lasciare un messaggio di speranza.

La vita è una bella avventura che vale la pena di essere vissuta; sarebbe ancora più bella se non ci fossero gli opportunisti, gli indifferenti, i ciarlatani ed i voltagabbana in servizio permanente.

In gioventù ho fatto politica ed ho conosciuto uomini straordinari: per i loro ideali avevano sofferto il carcere e le torture; avevano rischiato la loro vita e quella delle loro famiglie; avevano combattuto e vinto il fascismo ed il nazismo; avevano conquistato la libertà e la democrazia.

Al loro rigore morale e culturale mi sono spesso ispirato nei momenti difficili che ho vissuto.

A 19 anni ho incontrato una ragazza dolce e buona; con lei ho vissuto una vita di amore e felicità; senza di lei non avrei potuto fare le tante cose che ho fatto; mi ha donato una figlia intelligente e profondamente affettuosa.

Quando non ci speravo più, mi è nato un meraviglioso nipotino, dolce come un angioletto e vispo come un diavoletto; impossibile descrivere i sentimenti di struggente amore e di infinito affetto che provo per lui.

Ho fatto l’avvocato per oltre 40 anni; ho difeso la libertà degli uomini, cercando (spesso invano) la giustizia; ho fatto quindi il mestiere più bello del mondo.

Pur avendo studio in una città di provincia, ho avuto la fortuna di essere spesso chiamato a difendere, in diverse parti d’Italia, in processi importanti, nei quali mi sono misurato con colleghi colti e meravigliosi, che, fino all’ultimo, mi hanno consentito di imparare qualcosa.

Il mio pensiero va ai giovani che continueranno il nostro cammino: a tutti dico, quando al mattino vi alzate per “correre” la vostra giornata, alzate lo sguardo, guardate lontano, scrutate l’orizzonte; non vedrete il “sole dell’avvenire” che vedevo io da ragazzo; vedrete forse una “lucina”: è la luce di una società più giusta, più umana, più felice. E’ la luce che mi ha guidato nella vita; è la luce che dovrete continuare ad inseguire voi, per voi stessi, per i vostri figli, per quelli che verranno dopo di voi.

Aldo Mirate

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