Notifica tardiva
Un disguido di notifica del tribunale dei Minori di Genova, delegato da quello di Torino per fissare l’interrogatorio di garanzia in una comunità carceraria di una località toscana, ha portato alla scarcerazione di E. B., la ragazza di 17 anni accusata con un’amica marocchina di appena tre anni più grande di lei, di aver compiuto lo scippo in via Prandone in seguito al quale la vittima di 78 anni è deceduta dopo dieci giorni di agonia.
Il termine ultimo per l’interrogatorio era quello di martedì (cinque giorni dopo l’arresto disposto dal gip di Asti su richiesta del pm Dentis), ma per una serie di ragioni legate alle notifiche, non è avvenuto nei tempi previsti e dunque, per legge, la ragazza è stata scarcerata ed ha fatto ritorno ad Asti già nella serata di ieri.
Oggi il suo interrogatorio a Torino
Stamattina, mercoledì, era fissato l’interrogatorio al Tribunale dei Minori di Torino dove è stata, ovviamente, invitata a presenziare assistita dal suo difensore, l’avvocato Marco Dapino.
Già nel corso delle indagini ha reso ampie ammissioni e dichiarazioni che hanno contribuito a ricostruire il contesto in cui si muoveva la “banda” dei cinque dediti a rapine e scippi per alimentare la loro tossicodipendenza.
C’è attesa per la decisione del gip di oggi: potrebbe nuovamente disporre la carcerazione oppure una misura alternativa (per l’età e la sua collaborazione) fino al processo. Tenendo conto, però, che il reato del quale è accusata con l’amica marocchina è molto grave: omicidio preterintenzionale.