Da lunedì la famiglia di Gianluca Rametta è uscita dall’ansia dello sfratto e dello sgombero e vive in una nuova casa di cui può permettersi di pagare l’affitto.
Si è chiusa bene la vicenda del padre di famiglia che aveva affidato al nostro giornale l’appello per trovare una casa in cui vivere con la moglie, un bambino di 10 anni e uno più piccolo affetto da una gravissima forma di disabilità.
Il Comune di Incisa, guidato dal sindaco Matteo Massimelli, ha riconosciuto l’emergenza abitativa dei Rametta e ha assegnato fuori graduatoria uno degli alloggi dell’Atc disponibili in paese.
«Un appartamento che per noi va benissimo – commenta felice Rametta – l’Atc ha fatto anche i lavori di ristrutturazione che necessitavano come l’impianto elettrico, il nuovo bagno, la riparazione delle tapparelle e abbiamo finito il trasloco da due giorni. Inoltre è comodo per le scuole dei bambini ed è a poca distanza dal parco giochi».
Ma ha quel che conta di più per la famiglia che deve fare i conti con la grave disabilità del piccolo: l’appartamento, infatti, si trova al piano terra della palazzina, senza barriere architettoniche per lo speciale passeggino utilizzato per il bambino. Solo tre scalini agilmente percorribili senza doverlo portare in braccio su per una rampa come accadeva nella precedente casa.
«Non posso che ringraziare di cuore chi ci ha aiutati – dice Rametta – In primo luogo il parroco, don Claudio Montanaro (nella foto di copertina con Rametta) il sindaco e il mio precedente proprietario di casa».
Proprio quest’ultimo interviene dopo quella che è stata anche per lui una vicenda travagliata durata quattro anni. Aveva affittato ai genitori di Rametta e quando ha avuto bisogno di riavere indietro l’alloggio, era occupato da Gianluca che non riusciva a trovare un’altra sistemazione per via della grave disabilità del figlio più piccolo.
Gianluca Cabella, questo il nome del proprietario di casa, allenatore di calcio degli Esordienti 2010 del Torino Club, aveva bisogno come Rametta di avere l’alloggio libero per poterlo vendere e acquistare a sua volta un appartamento in cui vivere con la sua famiglia che, nel frattempo, era cresciuta.
E un acquirente l’aveva già anche trovato due anni fa, ma la vendita era sfumata proprio perchè l’alloggio era occupato.
«In questa vicenda ho trovato un grande impegno a trovare soluzioni sia da parte del sindaco Massimelli che da parte del parroco che si è accollato anche le spese del trasloco nella nuova casa. E un grazie di cuore va anche all’avvocato Davide Bianchi che ha seguito la causa di sfratto mettendo insieme le mie esigenze con quelle della famiglia Rametta. Ora finalmente l’alloggio è libero e in vendita e spero di trovare presto un compratore per poter, a mia volta, acquistare casa per me, mia moglie e mio figlio».