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Indagini in corso sul furto del cervello di Don Bosco
Cronaca

Indagini in corso sul furto del cervello di Don Bosco

Pochissimi i dettagli trapelati dopo la scoperta del furto sacrilego avvenuto nella basilica inferiore del Colle Don Bosco

Sta facendo il giro del mondo la notizia del furto avvenuto ieri sera alla basilica inferiore del Colle Don Bosco: ad essere trafugata è stata la teca contenente una porzione del cervello del grande Santo Sociale. La preziosa reliquia, cui i Salesiani hanno dedicato una saletta a parte, dietro l’altar maggiore della chiesa inferiore, era stata posta esattamente nel punto in cui Don Bosco nacque, in una stanza della cascina Viglione che alla fine degli Anni Cinquanta venne rasa al suolo per far posto al Santuario.

Pochissimi i dettagli trapelati dopo la scoperta del furto sacrilego. Si sa solo che è avvenuto nella serata di ieri, venerdì, e che sul furto stanno indagando i carabinieri chiamati dal sacerdote che si è accorto della sparizione. Anche i Salesiani hanno scelto di non divulgare dettagli per non ostacolare il lavoro degli inquirenti.
Stamattina non vi erano segni evidenti dell’avvenuta intrusione nella chiesa; solo la saletta alla reliquia era chiusa al pubblico con due cordoni che impedivano il passaggio per arrivare davanti al grande vetro dietro il quale, da ieri, c’è il vuoto.

«Siamo molto addolorati, insieme con i tanti devoti che ne verranno a conoscenza, per quanto successo. Confidiamo che don Bosco possa toccare il cuore di chi ha compiuto tale gesto e farlo ritornare sui suoi passi così come era capace di trasformare la vita dei giovani che incontrava. Siamo altresì sicuri che si possa, come è capitato, trafugare una reliquia di don Bosco, ma non si possa rubare don Bosco a noi e ai tanti pellegrini che ogni giorno visitano questi luoghi» ha dichiarato don Ezio Orsini, Rettore della Basilica.
Tante le ipotesi che si affacciano a giustificazione del grave gesto. Può essere stata una infelice bravata di qualche ragazzino che ha deciso di mettersi alla prova rubando un simbolo dei fedeli salesiani ma non si esclude neppure un furto su commissione da parte di qualche particolare collezionista di reliquie di santi.

Sicuramente difficile piazzarla su un mercato se non si è ricevuto l’ordine preciso di rubarla, visto che si tratta di un pezzo “ingombrante” per il suo significato. Senza contare l’ipotesi di un furto cui far seguire la richiesta di un riscatto per la restituzione di quella che è considerata la reliquia più importante del Santo dei Giovani. Più inquietante la terza ipotesi sull’utilizzo della reliquia per qualche rito di sette religiose non riconosciute.

Il Colle Don Bosco è meta di migliaia di pellegrini ogni anno e l’accesso al piazzale e al santuario è aperto per tutta la giornata, con la chiusura automatica alle 22 di ogni sera. Ma, obiettivamente, vista l’estensione dell’area, è possibile raggiungere la sommità del Colle anche quando la sbarra è già scesa.

Daniela Peira

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