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Cronaca

Insulta un gay in piscina, ma il compagno della vittima lo prende a pugni

Il fatto è stato raccontato da Angelo Mazzone, noto gay blogger milanese, ed è capitato durante il suo soggiorno con il compagno a “Cascina Spinerola”, a Moncalvo

Moncalvo: insulta un uomo in piscina dandogli del “finocchio”, ma il compagno della vittima interviene e lo prende a pugni

«Stavolta gli è andata male, le ha prese da un finocchio». A parlare è Angelo Mazzone, noto gay blogger milanese, che racconta di uno spiacevole evento, a sfondo omofobo, capitato durante il suo soggiorno con il compagno a “Cascina Spinerola” di Moncalvo. Nella sua pagina Facebook spiega nei particolari l’accaduto nello splendido resort aleramico: «Eravamo in piscina dell’hotel quando arriva una coppia che inizia a comportarsi in modo scorretto – racconta Mazzone – la bagnina, una ragazza di 22/23 anni, si avvicina e chiede di rispettare gli altri ospiti». Tutti gli inviti cadono nel vuoto: l’uomo, continua a fare come voleva, facendo addirittura piangere la giovane bagnina. «Dopo aver visto il tutto mi alzo – continua Mazzone – e gli dico di smetterla anche perché non è bello ridurre in lacrime una ragazzina». Ecco, quindi, che l’uomo dà il peggio di sé incominciando ad apostrofare ripetutamente come “finocchio” il suo interlocutore. «Il mio compagno non ci ha più visto – racconta Mazzone – si butta in piscina e lo prende a pugni».

A reagire è stato il compagno dell’insultato

Peccato che l’uomo, prima di pronunciare quella infelice frase, non abbia considerato la stazza di uno dei due “finocchi” ai quali si rivolgeva: un ragazzo tutto muscoli di 93kg. Mazzone tiene, però, subito a precisare: «La violenza mai, ma ora basta starsene zitti e subire. La prossima volta questo omofobo impara». E conclude rivolgendosi sarcasticamente all’uomo che lo ha insultato: «Vediamo se lo racconti che le hai prese da un finocchio». In tutta questa triste storia che, una volta di più, dimostra come l’orientamento sessuale viene purtroppo ancora inteso da qualcuno come un’arma di offesa, c’è una bella conclusione: i due ragazzi non sono stati mai lasciati soli e sono stati, invece, difesi dalle altre persone presenti. Encomiabile il comportamento della bagnina e della struttura che hanno da subito stigmatizzato il comportamento dell’uomo. «La direzione di questo splendido hotel – dice Mazzone – è intervenuta cacciandolo. Si sono comportati in maniera esemplare, la titolare una persona splendida, assolutamente gay-friendly». Come dovrebbe essere ovunque in un Paese civile e rispettoso del prossimo.

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