Cerca
Close this search box.
colonscopia
Cronaca

Intestino perforato durante colonscopia : il gip di Asti fa riaprire il caso

pm aveva chiesto l’archiviazione del caso di un ex elettricista di San Damiano che per un anno e mezzo ha pesantemente subito le conseguenze dell’errore

Niente archiviazione

Non è ancora chiusa la vicenda di presunta malasanità che ha avuto come involontario protagonista un pensionato di San Damiano, ex elettricista di 72 anni.

L’uomo, nel gennaio dell’anno scorso, si era recato all’ospedale di Alba per sottoporsi ad una colonscopia,  ma qualcosa era andato storto durante l’esame e si era verificata una perforazione dell’intestino.

«Il mio assistito si recò in autobus all’ospedale pensando di fare ritorno a casa poche ore dopo invece iniziò per lui un lungo calvario durato un anno e mezzo» afferma l’avvocato Erik Bodda che lo sta assistendo nella causa intentata al medico che praticò la colonscopia.

Un anno e mezzo di calvario

L’ex elettricista, infatti, si sentì male poco dopo l’effettuazione dell’esame di routine e fu necessario sottoporlo ad un intervento chirurgico d’urgenza con conseguente ricovero in rianimazione.

Entrato con le sue gambe e in buona salute in ospedale, per molti mesi l’uomo versò in stato quasi vegetativo passando la sua esistenza fra casa di riposo e ospedale di Asti con la necessità di una assistenza continua garantita da una nipote e da una serie di badanti ed infermiere.

Per fortuna le sue condizioni sono recentemente migliorate, ma questo non cancella ciò che ha passato e del quale l’uomo ha chiesto conto al medico che gli praticò la colonscopia all’ospedale di Alba.

Causa civile e causa penale

Mentre è in atto una perizia disposta dal Tribunale di Asti per quanto riguarda il fronte civilistico di richiesta di danni, l’avvocato Bodda, per conto del suo assistito, aveva avviato anche la causa penale di responsabilità medica.

Che è al centro di una battaglia giudiziaria. Infatti, in un primo tempo il pm Macciò, dopo aver letto la consulenza per la quale aveva incaricato il dottor Luison, aveva chiesto l’archiviazione perché, nonostante emergesse ciò che era accaduto durante l’esame, in base alla recente legge Gelli-Bianco sulla colpa medica, non si ravvisa una responsabilità penale del medico. Questo, sostanzialmente, in base al fatto che la perforazione è una delle possibili conseguenze della colonscopia (che si verifica nello 0,4% dei casi) così come indicato nel foglio di consenso informato firmato dal paziente.

Ma l’ex elettricista e il suo legale non ci stanno a questa conclusione e hanno fatto una dura opposizione alla richiesta di archiviazione. Accolta dal gip Di Naro che ha disposto il rinvio degli atti al pm con l’indicazione di un nuovo accertamento tecnico che coinvolga più specialisti e l’interrogatorio dei medici che si sono occupati del quadro clinico del paziente prima e dopo l’esame.

Condividi:

Facebook
Twitter
WhatsApp

Le principali notizie di Asti e provincia direttamente su WhatsApp. Iscriviti al canale gratuito de La Nuova Provincia cliccando sul seguente link

Edizione digitale