Ha pianto tutto il tempo e di lacrime ne aveva già versate ieri in caserma e nella notte al carcere di Quarto dove è stato portato dopo la giornata che ha cambiato la sua vita e quella della sua
Ha pianto tutto il tempo e di lacrime ne aveva già versate ieri in caserma e nella notte al carcere di Quarto dove è stato portato dopo la giornata che ha cambiato la sua vita e quella della sua famiglia. Parliamo di Pasqualino Folletto, il magazziniere di 46 anni che ieri pomeriggio ha confessato di essere l'assassino di Maria Luisa Fassi. Stamattina, sabato, i suoi avvocati Silvia Merlino e Stefano Romagnolo gli hanno fatto visita in carcere per un colloquio continuamente interrotto dai suoi pianti. «Abbiamo trovato un uomo distrutto – ha riferito l'avvocato Merlino all'uscita – che ha avuto solo parole di dolore e disperazione per la sua famiglia e per quella della tabaccaia».
Il sostituto procuratore Tarditi sempre nella tarda mattinata di oggi, sabato, ha trasmesso gli atti del fermo al gip Morando che lunedì mattina terrà l'interrogatorio di garanzia. Gli avvocati di Folletto hanno cercato di comprendere meglio le ragioni che l'hanno portato all'omicidio. «Lui ha ammesso di aver organizzato la rapina perchè aveva disperatamente bisogno di denaro, soprattutto per le cure e le visite per la figlia più grande, affetta da una malattia degenerativa rara per la quale la famiglia doveva sostenere gran parte dei costi sanitari. Non è vero, invece, che si trattasse di un giocatore accanito dei videopoker e uno scommettitori di Gratta e Vinci».
Intanto, al fondo di corso Casale, nella zona verso Caniglie, prosegue la ricerca del coltello da cucina usato da Folletto per uccidere la tabaccaia. Un coltello che si era portato da casa e che ha raccontato di aver gettato dal finestro dell'auto in quella scarpata. Le ricerche di ieri non hanno dato esito e oggi sono tornate squadre di carabinieri con metal detector per setacciare tutta la zona e recuperare l'arma bianca.