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L'altro business dell'Adunata nazionale
Cronaca

L’altro business dell’Adunata nazionale

La presenza degli alpini ha richiamato anche centinaia di persone che vivono di espedienti e che approfittano di una folla come quella dei 300 mila di Asti per guadagnare qua e là

Insieme al giro di affari di albergatori, negozianti e ambulanti regolarmente autorizzati, la presenza degli alpini ha richiamato anche centinaia di persone che vivono di espedienti e che approfittano di una folla come quella dei 300 mila di Asti per guadagnare qua e là.

Le prime e più accese segnalazioni (anche di protesta, da parte di molti lettori) sono arrivate già nella giornata di venerdì, quando in città sono arrivate frotte di venditori abusivi di bigiotteria e piccoli articoli di artigianato; si trattava soprattutto di cittadini di origini africane che hanno presidiato ogni via e piazza del centro offrendo con insistenza la loro merce. La maggior parte di loro è giunta in treno ma molti erano anche evidentemente molto organizzati perché venivano portati con pulmini e “scaricati” alle porte della città.

In contemporanea ai venditori di bigiotteria africana sono spuntati anche numerosissimi mendicanti, fra nomadi e non, che si sono sistemati davanti a negozi e ai passaggi più “gettonati” per raccogliere monetine e banconote. Molti anche i bambini e le donne che chiedevano soldi ai visitatori e passavano fra le tende accampate un po’ ovunque.

E poi i banchetti irregolari, quelli di venditori abusivi che spuntavano qua e là con i loro gadgets alpini, spesso tutti uguali, che si differenziavano per qualche minimale sconto.

E’ l’altra faccia del business di queste tre giornate di adunata, la più importante manifestazione nazionale divisa su un intero week end.

E non poteva mancare il richiamo di chi, storicamente, ha contribuito ad alleviare le solitudini dei militari. Parliamo delle prostitute che, per tutte e tre le sere dello scorso week end, si sono “concentrate” in una zona simbolo della città, ovvero nei pressi della ex caserma Colli di Felizzano che fino a 25 anni fa ospitava i soldati del battaglione di fanteria Guastalla.

Con accoppiamenti all’aperto, nelle vie intorno all’ex ospedale che poco sono state gradite dai passanti e dai residenti, visto che si sono protratti per tutte le notti.

Daniela Peira

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