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Olim Bauda
Cronaca
Solidarietà

La comunità di Incisa si mobilita per fermare la costruzione di un impianto Bess

Partirà nei giorni a seguire la petizione, minoranza e maggioranza fanno fronte comune

È solo un’ipotesi ma fa già discutere molto l’impianto Bess, battery energy storage system, che si vuole costruire in regione Prata, a Incisa Scapaccino, giusto sotto la tenuta Olim Bauda, quasi al confine con Nizza.

Una scelta che ha suscitato l’attenzione di tutti, quella di una società privata di acquistare un terreno di 9 mila metri quadrati circa per costruire un impianto Bess, ovvero un sistema di accumulo di energia basato su batterie ricaricabili, progettato per immagazzinare e rilasciare elettricità su richiesta. L’impianto offrirebbe una gestione ottimizzata dell’energia elettrica.

Tuttavia molti dubbi sono stati sollevati dalla cittadinanza, soprattutto dalla già citata tenuta Olim Bauda, che a breve lancerà una petizione per fermare la costruzione dell’impianto. Ad appoggiare per prima la petizione è stata la capogruppo all’opposizione dell’amministrazione comunale di Incisa Emanuela Tornato.

«Siamo tutti molto perplessi circa la realizzazione dell’impianto – dichiara Diana Bertolino, che insieme ai fratelli Gianni e Dino dirigono l’azienda vinicola nota soprattutto per la produzione di Nizza Docg – Siamo pronti a sostenere una petizione, questa è zona di vigneti e vediamo come un disincentivo al turismo la costruzione di un’opera del genere». La tenuta ha infatti registrato più di 1800 ospiti nel 2024. Continua Diana: «Il tessuto economico del nostro territorio è basato sull’enoturismo».

La minoranza di Incisa Scapaccino ha abbracciato subito l’iniziativa dando il megafono per la petizione: «Solo venerdì ho incontrato Diana – afferma Emanuela Tornato – e ho deciso di offrirle il mio supporto, impianti del genere incrementano la quantità di elettromagnetismo, che ha rischi sconosciuti per la salute, ogni container (il progetto ne prevede 24 ndr) conta circa 200 ventole che sarebbero attive 24 ore su 24, senza contare l’illuminazione notturna costante e l’aumento delle temperature attorno all’impianto».

L’iter è all’inizio: le pratiche di avvio sono state presentate al Suap, lo sportello unico per le attività produttive, dell’Unione Collinare Vigne&Vini, la cui sede è proprio a Incisa Scapaccino.

Fronte comune tra maggioranza e minoranza: «Anche il Comune non è d’accordo, solo chi venderebbe quel terreno sarebbe contento, non portano neanche nuovi posti di lavoro» commenta il sindaco Ettore Denicolai.

La petizione ha ricevuto l’appoggio dell’associazione Produttori del Nizza e della Strada del Vino Astesana, di cui è presidente Stefano Chiarlo: «Siamo un territorio vocato per i grandi vini e per il paesaggio sancito dall’Unesco e tutti quegli interventi che possono impattare non devono essere fatti vicino alle nostre colline che portano turismo green ed ecosostenibile – e conclude – non siamo contrari a tutto, bisogna usare zone appropriate per questo tipo di insediamenti, speriamo che la Regione intervenga, siamo Unesco per un motivo».

Per info sulla petizione: Emanuela Tornato 347 793 9980 e Diana Bertolino 347 903 4682.

[In foto Emanuela Tornato, Diana Bertolino ed Ettore Denicolai, in fondo un’immagine del terreno su cui si costruirebbe il Bess]

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