Questa volta la Cassa di Risparmio di Asti reagisce duramente e ha già incaricato un importante studio legale di tutelare la propria immagine e la propria reputazione. Ad annunciare questa azione forte è il direttore generale dell'istituto di credito astigiano Carlo Demartini, all'indomani della trasmissione "Ballarò" andata in onda martedì sera su Raidue. Nel corso del programma, nel quale si parlava di banche in crisi…
Questa volta la Cassa di Risparmio di Asti reagisce duramente e ha già incaricato un importante studio legale di tutelare la propria immagine e la propria reputazione. Ad annunciare questa azione forte è il direttore generale dell'istituto di credito astigiano Carlo Demartini, all'indomani della trasmissione "Ballarò" andata in onda martedì sera su Raidue. Nel corso del programma, nel quale si parlava di banche in crisi, alle spalle del conduttore, ad un certo punto, è apparso un video con un elenco di quattro banche "prossime alla crisi" (come si leggeva nel riquadro) nel quale è stata inserita proprio la Cassa di Risparmio di Asti. Il giorno successivo, sia nella nostra redazione ma anche nella sede della CrAsti, sono giunte telefonate di cittadini preoccupati per quanto visto nella trasmissione televisiva e per il futuro dell'istituto di credito cittadino.
«Quello di Ballarò è un massimalismo becero che ci fa solo male – ha detto Carlo Demartini – E' improduttivo e distruttivo. Noi vogliamo dirlo chiaro e forte che non siamo a rischio e che siamo una banca solida sotto tutti i profili. Lo dicono i nostri dati e il confronto con il sistema bancario nazionale. Siamo nelle posizioni di testa in tutti i parametri che certificano la solidità, diamo lavoro a circa duemila persone, cerchiamo di fare bene e con serietà il nostro dovere. Cos'altro posso dire? Sono senza parole». Ma Ballarò dove ha preso questi dati? Probabilmente li ha tratti da un articolo di Repubblica pubblicato a metà dicembre in cui si riportava il valore totale delle azioni delle banche non quotate sui mercati regolamentati. «Nulla a che fare con la solvibilità della Banca», ha sottolineato Demartini.
La Cassa di Risparmio di Asti appariva al quarto posto per dimensioni del capitale netto. Gli stessi dati, citando la fonte, sono stati ripresi da Ballarò, però l'elenco riportava un altro titolo che parlava, invece, delle prossime banche a rischio. «Tutta un'altra cosa – ha concluso il direttore generale della banca astigiana – tutto un altro significato. Adesso basta. Siamo stufi di leggere informazioni approssimative o palesemente inesatte. Ora chi sbaglia deve pagare. Adiremo le vie legali contro la trasmissione e poi vedremo come andrà a finire. La fiducia è una cosa seria, che si conquista poco alla volta. A perderla però si fa in fretta.»
Intanto, il direttore generale ha inviato una nota informativa ai dipendenti di tutte le aziende del Gruppo per ribadire la solidità dell'istituto di credito. I dati indicati nella trasmissione Ballarò "esprimevano il capitale netto di ciascuna banca e non indicatori di rischio o l'ammontare dei crediti deteriorati o di perdite – ha scritto il direttore generale nella comunicazione – Vi informo al riguardo che ho incaricato i nostri legali di valutare le azioni da intraprendere a tutela della nostra reputazione". La nota prosegue poi con la riaffermazione della robustezza della banca, della sua solidità e della sua solvibilità. "I principali indicatori di patrimonialità, liquidità, redditività, efficienza, qualità e copertura dei crediti ci pongono nella fascia migliore del sistema bancario italiano", ha concluso Demartini allegando uno specifico prospetto di confronto con le principali banche italiane. Qualche dato? Ad esempio i prestiti deteriorati netti in percentuale sul totale dei crediti è del 10%; il tasso di copertura delle sofferenze si attesta sul 60%, mentre il tasso di copertura deteriorati è del 50%, tutte cifre che pongono la banca "al sicuro" e nella fascia alta delle banche migliori.
Flavio Duretto