La revoca della detenzione di un'arma?In caso di Tso o se lo chiede la famiglia
Cronaca

La revoca della detenzione di un'arma?
In caso di Tso o se lo chiede la famiglia

Fra lo stupore generale per il tragico omicidio di martedì scorso, in molti, commentando l’accaduto, si sono chiesti come mai una persona di 81 anni avesse ancora la disponibilità di una pistola

Fra lo stupore generale per il tragico omicidio di martedì scorso, in molti, commentando l’accaduto, si sono chiesti come mai una persona di 81 anni avesse ancora la disponibilità di una pistola (reglarmente detenuta) riflettendo anche sul fatto che, dopo aver sparato al vicino di casa in corso Alfieri, a piedi ha percorso il tratto fino al cimitero con l’arma carica addosso, rappresentando un grave pericolo per tutte le persone incontrate sulla strada. «A differenza del porto d’armi che va rinnovato ogni 6 anni – replica il Questore di Asti Filippo Di Francesco – la legge non prevede alcuna revisione sulla semplice detenzione di un’arma. I controlli sui requisiti vengono fatti all’atto dell’autorizzazione iniziale e poi non si fanno ulteriori verifiche successive».

L’eventuale revoca della detenzione è attuata solo in casi molto particolari e gravi in cui viene comunicato alla Polizia, ad esempio, un “tso” a carico di un detentore d’arma (trattamento sanitario obbligatorio) oppure a seguito di una perquisizione domiciliare dalla quale emerga la non più “affidabilità” del titolare della detenzione. In qualche caso sono gli stessi famigliari del titolare del permesso di detenzione dell’arma che, accorgendosi di uno stato emotivo alterato, possono chiedere la revoca. Nel caso di Schillaci, l’avvocato della famiglia, La Matina, ha riferito che la figlia e il genero non avevano avuto alcuna percezione del profondo stato di rancore in cui versava l’anziano.

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