«Salve, non si ricorda di me? Sono il figlio di un suo ex collega, si ricorda? Avete lavorato insieme per molto tempo. Mio padre, che oggi fa riabilitazione in Svizzera, mi parla molto di lei e
«Salve, non si ricorda di me? Sono il figlio di un suo ex collega, si ricorda? Avete lavorato insieme per molto tempo. Mio padre, che oggi fa riabilitazione in Svizzera, mi parla molto di lei e sarebbe bello che lo chiamasse per farvi una bella chiacchierata». E stato questo lincipit dellultima truffa, ordita ad Asti ai danni di un pensionato di 69 anni e avvenuta nei pressi dellecocentro. E successo venerdì mattina. La vittima era appena uscita dal polo ecologico dove aveva depositato alcuni rifiuti quando, sulla strada, è stata avvicinata da un Suv grigio con a bordo un uomo di circa 50 anni. Lo sconosciuto, fermandosi vicino al pensionato, ha fatto finta di riconoscerlo e, tempestandolo di parole, gli ha fatto credere di essere il figlio di un suo ex collega di lavoro.
«Una storia molto credibile ha poi raccontato il pensionato sporgendo denuncia in questura perché conosceva dettagli del mio lavoro che mi hanno convinto che avesse le migliori intenzioni». Invece, da una parola allaltra, lo sconosciuto ha convinto la vittima a salire a bordo del Suv dove gli ha raccontato del suo lavoro (confezionerebbe capi dabbigliamento in pelle), del fratello, impresario nel mondo delle macchine compattatrici, e dellimpegno di famiglia nel gestire un hotel in Svizzera. Allimprovviso lo sconosciuto ha regalato al pensionato tre giacconi in pelle (che, in realtà, erano al 70% in poliestere) in segno della vecchia amicizia con il padre. Al rifiuto della vittima di accettare un simile regalo, il truffatore ha chiesto che gli venissero pagate benzina e autostrada fino a Lugano, convincendo così la vittima a sborsare 100 euro. Poi si è allontanato, facendo perdere le sue tracce. Il pensionato, capito di essere stato vittima di una probabile truffa, ha poi sporto denuncia alla polizia.
E, sempre in tema di raggiri, sapientemente messi in scena da abili truffatori, i carabinieri di Canelli hanno denunciato un 29enne bresciano, dipendente di una ditta fornitrice di servizi e attrezzature per la fornitura del gas sita nella provincia lombarda. La denuncia è scattata al termine di una rapida indagine, scaturita da tre denunce presentate allinizio del mese di febbraio da tre anziani, residenti a Canelli. Gli accertamenti svolti hanno consentito ai carabinieri canellesi di ricostruire il modus operandi delluomo: «Si presentava presso le abitazioni dei pensionati, incaricato per linstallazione negli appartamenti di apparecchi per la rilevazione di fughe di gas, facendo falsamente credere alle vittime che quei manufatti fossero altamente affidabili e da installare obbligatoriamente per legge spiegano i militari dal Comando di via Delle corse Si faceva quindi consegnare per ognuno la somma contante di 300 euro, risultata nettamente maggiore rispetto al loro reale valore commerciale ammontante a poche decine di euro».