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Cronaca

L'autopsia su Maria Luisa Fassi
rivela: uccisa da oltre 40 coltellate

L’assassino di Maria Luisa Fassi ha fatto scempio del suo corpo con un numero di coltellate che va dalle 40 alle 45. L’ha colpita all’addome, torace, fianco, schiena, gambe, collo. Ha agito in

L’assassino di Maria Luisa Fassi ha fatto scempio del suo corpo con un numero di coltellate che va dalle 40 alle 45. L’ha colpita all’addome, torace, fianco, schiena, gambe, collo. Ha agito in una manciata di minuti, tra le 7,30 e le 7,45 di sabato scorso, aggredendo con grande ferocia la tabaccaia di 54 anni nel suo negozio di corso Volta. Nessuno ha sentito urlare, nessuno ha visto uscire l’aggressore. Poco prima delle 8 un cliente è entrato nella tabaccheria trovando la donna dietro il bancone in un lago di sangue. L’allarme ai soccorritori e ai carabinieri. Poi la lunga attesa dei famigliari all’esterno del Blocco operatorio dell’ospedale “Cardinal Massaia” di Asti, dove l’equipe guidata dal primario di chirurgia Bartolomeo Marino si è adoperata con un lungo e delicato intervento. Alle 15 il trasferimento in Terapia intensiva, con la speranza di tutti che Maria Luisa potesse farcela. Poi la terribile notizia che intorno alle 18,30 la donna era deceduta. Maria Luisa Fassi ogni mattina si occupava dell’apertura della tabaccheria. Alla sera era invece il marito Valter ad occuparsi della chiusura. La tabaccheria era già stata rapinata: il marito aveva subito una rapina in negozio e un tentativo di rapina durante un trasporto di tabacchi.

Un conoscente l’aiutava ad aprire ogni mattina
Maria Luisa arrivava in corso Volta con il suo motorino e posteggiava nel cortile del palazzo oppure, se trovava chiuso, nell’area del vicino distributore di carburante Q8. Quel sabato mattino ha posteggiato al distributore. Poi ritirava in zona i pacchi dei giornali e con il carrellino li portava al negozio. Lì, poco prima delle 7,30, trovava ad attenderla un volontario della vicina Casa di riposo, che l’aiutava ad alzare la serranda e acquistava il giornale. Così è andata anche quel mattino e l’uomo ha subito reso testimonianza ai carabinieri. Né lui né altri si sono accorti della presenza di qualcuno in attesa dell’arrivo della donna. «Non c’era molto traffico sabato mattina», ci dicono alcuni dei commercianti di corso Volta. Pochi istanti dopo l’apertura della tabaccheria deve essere entrato l’assassino. Ha massacrato la donna, bella, gentile e dallo splendido sorriso. Ha aperto un cassetto, ha arraffato quel poco denaro che ha trovato. Ed è fuggito, senza che nessuno lo abbia visto, né sulla porta del negozio né sul marciapiede o in strada.

La fuga dell’assassino
Doveva essere sporco di sangue, doveva avere il coltello in mano o nascosto tra gli indumenti. A quanto sembra non avrebbe registrato il suo passaggio la telecamera della pizzeria accanto, che guarda verso la rotatoria. «Quella telecamera è perfettamente funzionante», ci dicono in zona. Forse uscendo l’assassino ha svoltato verso sinistra, forse aveva l’auto posteggiata accanto al marciapiede e vi è salito in tutta fretta. Il negozio ha un’uscita sul retro, ma gli investigatori escludono che sia stata usata per la fuga. L’assassino è dunque uscito dall’ingresso principale. «Come è possibile che non ci siamo accorti di nulla?»: è il rammarico di molti dei negozianti della zona. Ma è del resto comprensibile che l’impegno del lavoro, rumori, traffico, porte chiuse abbiano impedito di accorgersi di quanto stava accadendo.

Le indagini dei carabinieri
I carabinieri continuano ad indagare in ogni direzione, attraverso testimonianze di amici e conoscenti, l’analisi di oltre 60 ore di filmati delle varie telecamere della zona, l’esame dei tabulati telefonici, i rilievi scientifici, effettuati anche dal Ris, giunto ad Asti nella giornata di lunedì.

Il supporto del Ros
In questi giorni sono arrivate anche nuove forze in appoggio all’Arma astigiana, attraverso il coordinamento tra i vertici provinciali e regionali e il comando generale. A partire dagli esperti del Reparto crimini violenti, una sezione del Ros specializzata nelle indagini di crimini di tale genere, anche attraverso l’impiego di tecnologia avanzata. Affiancheranno l’Investigativa astigiana per dare soluzione ad un omicidio feroce a cui al momento non si trova spiegazione. Ad Asti sono arrivati anche i carabinieri del Cio di Milano, la Compagnia di intervento operativo che contribuirà al pattugliamento in città in funzione della prevenzione dei reati.

Marta Martiner Testa

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