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Canelli, per gli stagionali zeroaccoglienza. E c'è chi dorme sull’erba
Cronaca

Canelli, per gli stagionali zero
accoglienza. E c'è chi dorme sull’erba

Da questa foto (a sinistra) scattata qualche giorno fa nei pressi dei giardinetti in zona piazza Unione Europea si deduce come l’ordinanza del sindaco di Canelli che proibisce il bivacco e il

Da questa foto (a sinistra) scattata qualche giorno fa nei pressi dei giardinetti in zona piazza Unione Europea si deduce come l’ordinanza del sindaco di Canelli che proibisce il bivacco e il campeggio non autorizzato sul territorio comunale finora non abbia sortito l’effetto voluto. Vigili o no, i migranti senza un tetto sulla testa continuano a dormire in macchina e chi è a piedi sulle panchine dei parchi. Il provvedimento assunto dal primo cittadino, in accordo con la sua maggioranza, voleva impedire le tendopoli degli stagionali che ogni anno con la primavera si trasferiscono in massa dall’Est Europa nella città dello Spumante e che in alcuni casi mettono a repentaglio il decoro della città. Materassi, stracci e persino escrementi sono stati rinvenuti dietro il peso pubblico cittadino mentre negli anni passati i residenti lamentavano docce improvvisate e toilette sfacciate proprio sotto la finestra di casa.

Inevitabilmente il fenomeno esaspera gli animi, anche i più miti e divide la città. Tra chi vorrebbe interventi più coercitivi in un contesto storico e sociale in cui anche gli italiani vivono le conseguenze della crisi economica e chi invece invita al dialogo e all’accoglienza. Le due anime, opposte e vivaci, danno vita a scontri e commenti al vetriolo sia su Facebook che per le vie di Canelli ma sia che si parteggi per una casa o per l’atra a tutti spunta la stessa domanda. Possibile che le istituzioni preposte non possano fare nulla? Sembrerebbe di no, perché trattandosi di cittadini comunitari non è possibile impedirne la circolazione sul territorio nazionale. L’unica strada percorribile, spiegano da Palazzo Civico, è quella dell’ordinanza anti-campeggio e il potenziamento dei controlli che però non ottiene i risultati sperati. Allo stesso tempo il Comune ha deciso di non investire in una politica di accoglienza, al fine di non incoraggiare l’arrivo di altri disperati attirati dalla possibilità di un alloggio assicurato. Una linea condivisa da quella parte della città che invoca una politica di “tolleranza zero”.

C’è poi chi, come la Caritas di Canelli decide di fare i conti con l’emergenza e prova a dare una soluzione decorosa al problema. In questi giorni il centro di accoglienza ha riaperto i battenti ma i posti a disposizione sono solo una ventina. Per il momento si potrà quindi far fronte agli arrivi ma altra cosa saranno i flussi di fine agosto, quando la maggior parte dei braccianti in cerca di lavoro giungerà a Canelli per la vendemmia. «Come sempre siamo lasciati soli a gestire un problema troppo grande per le nostre forze e le nostre risorse» spiega Claudio Riccabone dalla Caritas che aggiunge: «Lo avevamo previsto. Non sarebbe stata l’ordinanza del sindaco a fermare i migranti». Per Marco Gabusi il tavolo del confronto resta chiuso: «Noi abbiamo adottato una linea precisa. Se in questa situazione il privato ha deciso di intervenire buon per lui ma non chieda aiuto al pubblico».

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