Presto potrebbe realizzarsi il sogno di Piera Pesce, 77 anni, di poter portare fuori con la sedia a rotelle la sorella disabile di 63 della quale si occupa da quasi vent'anni. Dopo l'appello
Presto potrebbe realizzarsi il sogno di Piera Pesce, 77 anni, di poter portare fuori con la sedia a rotelle la sorella disabile di 63 della quale si occupa da quasi vent'anni. Dopo l'appello lanciato dal nostro giornale, in cui, nella settimana della disabilità, ha raccontato come si vive giorno per giorno con gli ostacoli di ogni genere, soprattutto architettonici, qualcosa si sta muovendo.
Due erano i problemi principali che attanagliavano la battagliera "quasi" ottantenne un po' fiaccata dall'età e dai postumi di un brutto male: l'impossibilità di far passare la sedia a rotelle nelle porte dell'ascensore (costringendola dunque a "trasbordare" la sorella disabile su una banalissima sedia da ufficio con le rotelle che a fatica entra nel piccolo vano dell'elevatore) e quei quattro scalini che dividono l'arrivo dell'ascensore con il piano strada, vero grande ostacolo alle loro uscite autonome. Per quanto riguarda il primo problema si sono offerti alcuni aderenti del gruppo Dalla Parte degli Astigiani che hanno recuperato una sedia a rotelle più stretta e stanno attendendo l'autorizzazione per una piccola modifica alle porte dell'ascensore che consentirebbe così di entrare dentro in piena sicurezza.
Per la soluzione dei gradini è intervenuto il Comune, in particolare l'assessorato ai Servizi Sociali. Dall'inventario dei beni del Comune, infatti, sarebbe emersa una pedana elettrica in disuso, che prima serviva un ufficio pubblico ormai smantellato. Se tutte le autorizzazioni saranno compatibili, l'assessorato ha dato disponibilità ad installarla nell'atrio del condominio di via Monterainero consentendo così anche un risparmio economico alla famiglia composta da Piera e Lelly. «Mi hanno detto di andare in casa di riposo con mia sorella o di cambiare abitazione, cercandomene una al piano terra – era stato l'appello di Piera Pesce – ma io non posso affrontare un trasloco alla mia età e nelle mie condizioni e non vorrei rinunciare alla nostra autonomia. Tolto il problema di uscire di casa con mia sorella, per il resto riesco ancora a badare a me e a lei».
d.p.