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L'Imam di Nizza: «L’islam non c’entra nulla, è un atto di terrorismo»
Cronaca

L'Imam di Nizza: «L’islam non c’entra nulla, è un atto di terrorismo»

Perché l’Islam non debba fare paura lo spiega Noureddine Kassmi, Imam della comunità islamica di Nizza Monferrato, centro che raccoglie oltre 500 famiglie di magrebini tra il nicese e il

Perché l’Islam non debba fare paura lo spiega Noureddine Kassmi, Imam della comunità islamica di Nizza Monferrato, centro che raccoglie oltre 500 famiglie di magrebini tra il nicese e il canellese. Elettricista di 37 anni, sposato con tre figli a Calamandrana Noureddinne è in Italia da 22 anni. Dal 2012 è presidente del Centro Culturale Islamico. Senza esitazione, l’Imam condanna gli attentati parigini del 7 gennaio scorso spiegando che «questo non è il vero Islam».

Noureddinne aggiunge in un corretto italiano: «L’Islam è una religione pacifica e il vero musulmano, colui che rispetta i precetti del Corano, sa bene che la vita è sacra è non va tolta. In un versetto viene chiaramente affermato che colui che uccide anche solo una persona, per Allah è come se avesse ucciso l’intera umanità. Quanto accaduto in Francia è inaccettabile, l’Islam non centra nulla con questi fatti che sono puro terrorismo».

L’Imam Noureddine ammette che la satira dissacrante di Charlie Hebdo ai danni del Profeta ha profondamente indignato i musulmani di tutto il mondo ma che per questo non va lesa la libertà di stampa nè tanto meno vanno spezzate delle vite umane. «Siamo consapevoli di dover rispettare le leggi dei paesi che ci accolgono. Qui a Nizza per esempio la nostra comunità è perfettamente integrata e il Centro collabora attivamente con il Comune e le forze dell’ordine. Siamo persone pacifiche, con famiglia e responsabilità. Cerchiamo di vivere dignitosamente nel rispetto di noi stessi e degli altri. Ribadisco che quanto avvenuto in Francia non ci appartiene. Posso capire le ragioni che hanno spinto al gesto ma non giustifichiamo una reazione così violenta. E’ inammissibile».

A Nizza Monferrato non è presente una Moschea vera e propria ma un centro di preghiera, ricavata all’interno di un ex locale commerciale. Il Centro Culturale ne gestisce l’attività e periodicamente organizza incontri aperti al pubblico per diffondere la conoscenza del Corano e della lingua araba. «Riteniamo importante divulgare la nostra cultura e la nostra religione – spiega Noureddinne – perché con la conoscenza si combatte la paura. A volte ci guardano con sospetto perché per Nizza portiamo le barbe lunghe e indossiamo nostri abiti tradizionali. Questo fa però parte delle nostre tradizioni a cui siamo profondamente legati. Gli astigiani non devono sentirsi minacciati».

Un punto che a Nizza e nei Comuni circostanti sembrano aver compreso.  Anche dal Comune confermano la perfetta integrazione della comunità islamica. Eppure il timore di ripercussioni a sfondo razzista a seguito dell’allarme terrorismo scattato in tutta Europa sembra riemergere. «Rispetto ai nostri fratelli che vivono nelle grandi città, qui siamo relativamente tranquilli. Siamo cresciuti in questa terra, frequentato le scuole italiane. La gente ci conosce, sa che non siamo pericolosi. Non credo che possano verificarsi ritorsioni contro di noi. Purtroppo però non si può mai dire – commenta Noureddinne, amaro – Ci auguriamo che la situazione si stemperi e che i riflettori vengano puntati sul vero pericolo: non noi, pacifici praticanti, ma i terroristi, che sono una minaccia per tutti».

Lucia Pignari

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