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Linee ferroviarie e piste ciclabiliCome riadattare vecchi percorsi
Cronaca

Linee ferroviarie e piste ciclabili
Come riadattare vecchi percorsi

I treni tra Nizza e Canelli non ci sono. Quelli tra Asti e Casale nemmeno. Le rotaie quelle invece ancora si. Ma sembra che anche queste, anche solo a guardarle, diano un po' di fastidio. Forse

I treni tra Nizza e Canelli non ci sono. Quelli tra Asti e Casale nemmeno. Le rotaie quelle invece ancora si. Ma sembra che anche queste, anche solo a guardarle, diano un po' di fastidio. Forse meglio coprirle. Infatti il collegato alla manovra finanziaria regionale di quest’anno lascia la possibilità di assegnare contributi per trasformare le ferrate in piste ciclabili. Partendo proprio dall’ex ferrovia che collega Nizza a Canelli.

assessore Alberto Cirio, che sembra essere il vero regista di questa operazione tira così le fila del progetto complessivo: «Useremmo una pannellatura in gomma adagiata a incastro sulle rotaie, con un diametro di circa tre metri, comodo per rendere la pista percorribile in entrambi i sensi di marcia. Una modalità innovativa che ha tre grandi punti di forza: è economica, non impatta sull’ambiente perché non aggiunge cemento e, infine, è reversibile, nel caso in cui si decidesse di riattivare il tratto ferroviario».

L'idea non è nuova e ed è stata in questi giorni riproposta anche dal sindaco di Canelli Marco Gabusi. E così, complice la massiccia dismissione delle linee ferroviarie locali, c'è chi non vede l'ora di reinventarsi fautore delle due ruote. L'idea di trasformare anche l'ex linea ferroviaria Asti-Casale in una pista ciclabile arriva infatti da due ex consiglieri comunali casalesi Davide Sorisio e Riccardo Calvo che sono così entusiasti dell'iniziativa che dichiarano ad Alessandria news: «potrebbe essere perfetta anche per i turisti che arrivano ad Alessandria con il treno e le biciclette al seguito dalla Germania e dall'Olanda. Una pista efficiente e tranquilla potrebbe attirarli anche in Monferrato, con la possibilità di arrivare da Casale al Santuario di Crea e poi di riprendere in direzione di Asti o per andare alla scoperta della Valle Cerrina».

Molto tiepida invece l'accoglienza della proposta di qua dal Tanaro. «Tutti parlano e riempono programmi elettorali di mobilità alternativa – chiude Mario Malandrone – che passa anche tra trasporti ferroviari per i nostri paesi e incentivare l'uso della bici. Cavour si rivolterebbe nella tomba a vedere trattate le ferrovie del Piemonte come piste per bici…invece di condurre una battaglia per le nostre ferrovie, e fondi per piste ciclabili dove servono, ci si inventa un alternativa irrecuperabile. Oggi che si è scelta l'alta velocità, alla mobilità che davvero serve a noi comuni mortali porgono il sellino!». E chissà cosa penserebbe il Diavolo Rosso a sentire che invece che in salita vorremmo pedalare sulle rotaie.

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