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Cronaca

Lo spettro di Umberto II in municipio?
Indagano gli acchiappafantasmi

La prima presunta apparizione risale al 2011, in una fredda sera di fine gennaio: intorno alle 20.30 un dipendente del Comune, uscendo dal municipio, avrebbe visto lo spettro di Umberto II di Savoia

La prima presunta apparizione risale al 2011, in una fredda sera di fine gennaio: intorno alle 20.30 un dipendente del Comune, uscendo dal municipio, avrebbe visto lo spettro di Umberto II di Savoia (1904-1983), il re di maggio, morto in esilio, dopo aver abbandonato il Paese, il 13 giugno 1946. Un’apparizione in borghese, alta circa due metri (la prima di una serie), che ha destato l’attenzione di Massimo Merendi, presidente del National Ghost Uncover, un’associazione specializzata nell’approfondire presunti fenomeni paranormali. «L’apparizione è avvenuta all’ingresso del municipio – spiega Merendi, giunto ad Asti mercoledì mattina con un collaboratore per svolgere accertamenti sul caso – L’impiegato ha riferito di aver visto una figura intera, la più completa possibile, e che la stessa ha chiesto indicazioni per raggiungere corso Alfieri dove si trova il palazzo di una nota famiglia di Asti».

Come una nebulosa su una parete
La seconda presunta apparizione di Re Umberto II si sarebbe verificata in una sera d’agosto del 2012, tra le 20.15 e le 20.30. Come riferito da Merendi, «è stato visto da tre persone, tra cui la moglie di un consigliere comunale» e, ancora una volta, il re avrebbe chiesto come raggiungere corso Alfieri. La terza testimonianza raccolta dal team degli acchiappafantasmi è quella che riguarda l’apparizione «come una nebulosa» avvenuta la sera del 4 settembre scorso, indicativamente tra le 21.30 e le 22.30. «Una commerciante di Asti e un’altra persona di Alba hanno detto di aver visto qualcosa sul muro del municipio, più o meno all’altezza della lapide in memoria dei caduti». Esiste anche una quarta testimonianza raccolta dagli esperti del soprannaturale su cui, però, si stanno facendo le opportune valutazioni.

«Dove si trova corso Alfieri?»
«Una signora ha detto di averlo visto in un corridoio del Comune e di averci parlato assieme». Il resto sono solo ipotesi e, sebbene gli acchiappafantasmi siano giunti ad Asti con una serie di strumenti per analizzare l’ambiente nel quale sarebbero avvenute le apparizioni, c’è un mistero che rende la storia ancora più complicata. Sua altezza reale, che secondo quanto ricordato da Merendi era venuto in visita ad Asti “anche” da vivo, avrebbe manifestato l’intenzione di trovare corso Alfieri (che dista poche decine di metri dal luogo della presunta apparizione) per andare a casa di una nota famiglia astigiana. Non si sa a fare cosa; nè perché, essendo già stato ad Asti in vita, abbia eventualmente dimenticato dove si trovi la casa degli amici.

Si farà rivedere a giugno
Lo spettro di Umberto II avrebbe però annunciato la data del suo ritorno (13 giugno 2016, anniversario dell’esilio) e manifestato l’intenzione di apparire direttamente a casa dei conoscenti astigiani. «Il nostro scopo non è quello di cacciare i fantasmi, ma documentare lo stato degli avvistamenti o episodi storici avvenuti in Italia – puntualizza il presidente NGU – In questi cinque anni di attività abbiamo avuto 1.900 segnalazioni, metà delle quali riguardanti i fantasmi. Abbiamo 21 gruppi e, il prossimo anno, nascerà quello di Asti. Il nostro fine, in ogni caso, non è dimostrare che qualcosa esista, ma documentare i fatti. Abbiamo un laboratorio a Milano dove lavorano addetti specializzati e, in 1.600 foto analizzate, nessuna di essa contiene la presenza di uno spettro».

Dalla strega di Nizza alla casa infestata
Gli acchiappafantasmi, che hanno la principale sede a Riccione, spiegano che anche l’Astigiano sarebbe terra fertile per le infestazioni soprannaturali: dal 2012 ad oggi sono state presentate sei segnalazioni, tre in provincia e altrettante in città. Canelli, Nizza e Cocconato sono i luoghi dove sono stati segnalati casi sospetti (a Nizza ci sarebbe lo spettro di una strega finita al rogo e su cui esistono ancora i documenti del processo). Ad Asti, invece, alcune segnalazioni riguardano il fantasma di Re Umberto II; un’altra l’infestazione di una casa non lontano da corso Alessandria. Stando alle spiegazioni del presidente Merendi, «sono stati i testimoni di queste apparizioni a mettersi in contatto con la nostra associazione che non prende soldi, né chiede denaro per quello che fa».

Acchiappare il fantasma con un video
Se Umberto II dovesse “farsi vivo” prima di giugno, sempre nei pressi del municipio, potrebbe chiedere ancora una volta la strada per corso Alfieri, ma niente di più. «Quando torneremo ad Asti – conclude Merendi – chiederemo al sindaco di poter installare un totem con alcuni nostri strumenti di ricerca per registrare dei video nel caso si ripresentasse. Comunque non bisogna avere paura di queste entità, perché non vogliono fare del male a nessuno».

Riccardo Santagati

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