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Cronaca
Tribunale

Lo stalker della tanica è lo stesso sotto processo per diffusione di video e foto porno senza consenso

Arrestato dopo la minaccia di dare fuoco alla casa dell’ex, a fine mese l’ultima udienza per un processo che lo vede imputato come amministratore di gruppi e chat segrete

Per ora ha mantenuto la linea del silenzio, anche per avere maggior tempo di esaminare gli atti a suo carico insieme al difensore, l’avvocato Arrobbio.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere all’udienza di convalida del suo arresto e per ora non ha chiesto di essere interrogato dal pm. Resta in carcere attendendo un altro processo importante che lo riguarda e la cui sentenza potrebbe arrivare già a fine ottobre.
Parliamo del giovane stalker arrestato dalla Polizia fuori dalla casa della ex fidanzata con una tanica di benzina dopo aver telefonato alla ragazza e aver minacciato di dare fuoco alla sua casa.
Una storia di gelosia e possesso che si è trasformata in persecuzione dopo la rottura della relazione e la non accettazione da parte del ragazzo.
La sua ex, da giorni, si era già allontanata dalla sua abitazione per paura di qualche gesto inconsulto; vi erano rimasti i genitori che si sono trovati tutte le gomme delle auto di famiglia tagliate. Ma la sua telefonata di “annuncio” ha mobilitato la polizia che lo ha atteso ed arrestato.
Mentre questo episodio è ancora in una fase istruttoria (nei giorni seguenti l’arresto la ex e i suoi genitori sono stati a lungo sentiti dal pm che si è fatto un’idea dei comportamenti violenti e possessivi del ragazzo), un altro che lo riguarda è giunto alle battute finali.
Lo stalker, infatti, è lo stesso che, in qualità di amministratore di un gruppo segreto Facebook molto popolare ad Asti, ha diffuso dei video intimi all’insaputa di alcune donne e anche di una ragazza all’epoca dei fatti ancora minorenne.
Tradite dai loro ex e, in un caso, da un dipendente che ha curiosato nel cellulare della titolare trovando video che non doveva permettersi neppure di aprire, le tre giovani donne hanno scoperto che i loro video intimi ed alcune foto che avevano fatto solo per i loro compagni, erano invece state viste da migliaia di uomini.
Sono infatti oltre 2 mila gli iscritti ai gruppi segreti su whatsapp e su Facebook che amano guardare le foto e i video dove le protagoniste (spesso riconoscibilissime) non sono professioniste del porno ma hanno scattato foto o girato filmati per i loro fidanzati o mariti che poi, spesso per rivalsa dopo la fine della relazione, li hanno diffusi fra i social locali.
A fine ottobre è prevista la conclusione del processo che vede imputato lo stalker e come parti civili le tre donne che lo hanno denunciato e hanno dato l’avvio all’indagine con relativa chiusura di tutte le chat da lui amministrate.

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