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Cronaca

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A Canelli previsti più controlli e un’area attrezzata in regione Dota.

Mentre sulle colline i vignaioli preparano ceste, torchi e vasche per l’imminente vendemmia (il Moscato verrà staccato dal 7-8 settembre), i primi avamposti dei “raccoglitori” stranieri sono già in città. Rituale che si ripete ad ogni raccolto, con centinaia di braccia che dall’Est Europa arrivano in città sperando in un lavoro, seppur stagionale. Punto nevralgico di incontro piazza Unione Europea che, giocoforza, si trasforma in area-dormitorio: auto, pulmini, qualche vecchio caravan trasformati in case ambulanti.
Flusso migratorio che, seppur limitato a qualche settimana, negli ultimi anni ha creato non pochi grattacapi ai residenti. Sollevando mugugni e proteste a più riprese, arrivate sulla scrivania del sindaco Marco Gabusi: cortili e angoli meno frequentati utilizzati per i bisogni corporali, i giardinetti adiacenti il peso pubblico e i bastioni del Belbo trasformati in dormitorio, schiamazzi sino a notte fonda, qualche acceso diverbio.
Proteste che la giunta comunale ha raccolto e condiviso con le istituzioni, approdate in più di un incontro con Prefetto, Questore e forze dell’ordine. «Non vogliamo limitare la libertà di nessuno e neppure creare barriere sapendo che queste persone, spesso, rappresentano una risorsa per molti vignaioli – spiega il sindaco -. Ma, nondimeno, è nostro preciso dovere preservare la sicurezza e l’ordine pubblico, nel rispetto del decoro e della comune convivenza con i canellesi». E’ nato, così, un progetto che prevede maggiori controlli da parte di Carabinieri e Polizia e la predisposizione di un’area attrezzata con due wc chimici e una doccia in regione Dota, nell’area industriale. «E’ una sistemazione temporanea, per il periodo vendemmiale: una risposta, da un lato, alle esigenze igienico-sanitarie di queste persone e, dall’altra, al maggior decoro di piazza Unione Europea e delle aree adiacenti».
Da ieri, intanto, è aperto il Centro di accoglienza di piazza Gioberti, organizzato dalle parrocchie di Canelli e la collaborazione della cooperativa Crescereinsieme per accogliere i “migranti della vendemmia”. «Abbiamo messo a disposizione 24 posti letto, bagni, docce e due lavatrici – spiega Claudio Riccabone -. Il centro, eccezionalmente e complice la crisi, è rimasto aperto dalla fine della vendemmia 2012 sino all’inizio dell’estate».  
La crisi, però, si fa sentire anche in questo comparto. Le rigide procedure di assunzione, pena pesantissime multe per i trasgressori, e il timore che la recessione colpisca anche il mondo del Moscato, uno dei segmenti che “tirano” l’economia locale, sino ad ora hanno frenato gli arrivi. Ma i primi pullman provenienti da Romania e Bulgaria sono attraccati, sotto gli occhi vigili di polizia locale e forze dell’ordine.

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