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Manuel, da barista a fotografo«Ero stanco di lavorare per niente»
Cronaca

Manuel, da barista a fotografo
«Ero stanco di lavorare per niente»

Manuel Goria, 41 anni, vive in Australia dal 2004, precisamente nella città di Perth. E’ partito da Asti all’età di 32 anni, da solo e con una laurea in Medicina Veterinaria in tasca ottenuta

Manuel Goria, 41 anni, vive in Australia dal 2004, precisamente nella città di Perth. E’ partito da Asti all’età di 32 anni, da solo e con una laurea in Medicina Veterinaria in tasca ottenuta all’Università di Torino. Nella “Terra dei canguri”, tuttavia, viveva già suo fratello, partito otto anni prima. «Ho lasciato Asti – spiega dopo che l’abbiamo contattato via internet – perché ero proprio stanco di lavorare per niente. Una volta arrivato nel “Nuovissimo continente” ho cambiato carriera tre volte: per quattro anni ho lavorato per la Segafredo, poi ho aperto un bar con la mia compagna e adesso svolgo la professione di fotografo sportivo. Inoltre, dopo un anno che vivevo qui ho sposato una ragazza australiana, da cui ho divorziato dopo tre anni. Attualmente convivo con un’altra ragazza australiana di origine serba, Aleksandra, e ho un figlio, Marcello, di tre anni». Manuel Goria non tornerà più in Italia. In Australia ha apprezzato da subito la pulizia, l’educazione della gente, un apparato statale e burocrativo che funziona e un contesto dal punto di vista naturalistico e climatico che definisce «da favola».

In base alla sua esperienza emerge che il costo della vita è più alto che in Italia (la spesa principale è rappresentata dal costo della casa), ma gli stipendi sono nettamente più elevati. A questo proposito cita anche alcuni esempi: «I miei dipendenti al bar lavorano 40 ore a settimana e prendono mille dollari australiani a settimana netti (pari a circa 700 euro), quindi al mese arrivano a guadagnare uno stipendio “pulito” di 3mila euro. Per contro, gli affitti sono cari, in media mille dollari australiani al mese per un appartamento di due stanze. Ma, alla fine, nessuno dei miei dipendenti “tira a campare”, per cui, secondo me, più facile vivere da emigrato in Australia che non da Italiano in Italia». Certo, il cambiamento di vita ha portato con sé alcune difficoltà – «lo stress di veder rinnovato il visto per il soggiorno e la difficoltà ad abituarmi a guidare piano» – e un po’ di nostalgia per gli amici d’infanzia.

e.f.

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