Marco Monda e la moglie Rosetta Saia erano fra gli astigiani che un anno fa si imbarcarono sulla Costa Concordia per un tour spensierato nel Mediterraneo, tanto più perchè quello era il loro viaggio
Marco Monda e la moglie Rosetta Saia erano fra gli astigiani che un anno fa si imbarcarono sulla Costa Concordia per un tour spensierato nel Mediterraneo, tanto più perchè quello era il loro viaggio di nozze. Un anno dopo i ricordi tornano alla sera del naufragio e si fanno più prepotenti man mano che si avvicina il giorno dellanniversario: «Ci sentiamo ancora in viaggio dice Marco e mi sembra di essere nuovamente sulla nave, in attesa che succeda unaltra volta. Nel vedere la Concordia coricata sul fianco e le immagini mostrate dai telegiornali abbiamo ancora la sensazione di essere parte della corda umana che faticosamente cercava di salvarsi».
Come sta adesso? «Non bene, ma un po meglio, anche se devo aiutarmi con qualche pastiglia. Sono un po nervoso ed ultimamente ho anche ripreso qualche volta a balbettare, cosa che non avevo mai fatto prima del naufragio. Non riesco a dimenticare che cera una madre con una bambina che avrei dovuto tirare su al posto di mia moglie: per istinto ho scelto mia moglie ed anche se so che la bambina è viva, mi ha segnato laver dovuto scegliere e ho il rimorso di non averla presa».
Avete avuto qualche indennizzo? «Finora nulla. Sulla nave avevamo le nostre cose più belle perché eravamo in viaggio di nozze». Del comandante Schettino e delle sue responsabilità che opinione ha? «Schettino era con noi, insieme ad una moldava, al momento dellimpatto: la responsabilità non sarà forse solo sua, ma non cera organizzazione per il soccorso». E sua moglie? «Anche lei vive questo periodo con angoscia: quel che abbiamo vissuto lo si vede solo nei film, con gente in mare, morti, urla e tanta paura. Non abbiamo superato questo ricordo».
r.r.