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Cronaca
Tribunale

Monastero Bormida, si intasca 60 mila euro destinati alla Croce Rossa: condannato

L’ex responsabile della delegazione della Valle Bormida ha ammesso di essersi appropriato per tre anni di donazioni e pagamento servizi

Per tre anni ha dirottato le donazioni e i pagamenti dei servizi fatti dai volontari della Croce Rossa della Valbormida dai conti correnti ufficiali ai suoi personali.
E alla fine, messo alle strette, ha ammesso in una drammatica riunione con vertici astigiani della Croce Rossa e volontari locali, di essersi intascato decine di migliaia di euro. Avrebbe parlato di una cifra molto vicina ai 100 mila euro, ma al processo ne sono stati documentati poco più di 60 mila.
E’ arrivata nei giorni scorsi, dal tribunale di Alessandria, la condanna a 2 anni e 9 mesi di carcere a carico di Mario Pantaleo Greco, residente a Bubbio, a lungo responsabile della sezione Valbormida del Comitato Croce Rossa di Asti.
Gli ammanchi riguardano gli anni 2018-2019 e 2020 e l’imputato, sia nel corso delle indagini sia nel corso del processo non si è mai difeso, non si è mai fatto interrogare, non si è mai presentato in aula e non ha mai dato la sua versione sulla grave accusa.
Ad accorgersi della sparizione dei soldi sono stati i vertici della Croce Rossa di Asti, all’epoca presieduta da Stefano Robino, in occasione dell’acquisto di un mezzo per trasporto malati da assegnare alla delegazione. Per circa due terzi l’acquisto era stato finanziato dalla Comunità Montana, sempre molto generosa con chi si prodiga in servizi importanti come quelli sanitari in una zona impervia e lontana da strutture e ospedali. Quando è stato chiesto a Greco di saldare la fattura con i soldi in cassa, lui ha tergiversato, dando addirittura colpa ad un giudice che gli avrebbe bloccato il conto perchè in via di separazione e poi, messo alle strette, ha ammesso di essersi impossessato del denaro destinato alla Croce Rossa, adducendo motivi personali.
Soldi che erano stati raccolti sia attraverso la donazione di cittadini sia attraverso il pagamento dei servizi effettuati.
Un successivo controllo accurato interno, ha permesso di accertare che Greco, esperto in informatica, per tre anni aveva “truccato” i fogli di viaggio segnando meno km di quelli effettiamente percorsi in modo da intascarsi la differenza, aveva fatto sparire i cosiddetti “bollettari” in cui venivano registrate le donazioni e i pagamenti dei servizi e aveva, nel tempo, intorbidito i conti in modo che non fosse così facile scoprire gli ammanchi.
Di tutto quel denaro di cui ha ammesso di essersi impossessato, Greco non ha restituito nulla, al momento e nulla è stato possibile sequestrare in via cautelativa.
Nella sentenza, il giudice ha anche disposto una provvisionale di 20 mila euro da versare alla Croce Rossa che si è costituita parte civile con l’avvocato Maurizio Lattanzio di Asti. In attesa di una seconda causa, quella civile, in cui verrà stabilita la cifra esatta del risarcimento che dovrà tenere conto, oltre al danno patrimoniale effettivo, anche del danno di immagine arrecato ad una istituzione come la Croce Rossa che in Valle Bormida come nel resto del mondo opera nel soccorso alle persone in ogni sua forma.

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