La Procura della Repubblica di Vercelli va verso l’archiviazione del fascicolo aperto circa 10 mesi fa sul crollo del muraglione di corso XXV Aprile a Moncalvo avvenuto nel novembre del 2019..
In questo tempo sono stati chiamati alcuni moncalvesi a deporre davanti al pm che si sta occupando della vicenda ma l’indagine non è riuscita ad accertare a chi risalgano eventuali responsabilità del crollo il quale, per fortuna, non ha provocato alcuna vittima.
Dopo diciotto mesi rimane ancora un telone verde a coprire la frana, una famiglia ha dovuto lasciare la propria abitazione ed è rimasto un buco laddove c’era l’antica cinta muraria.
Sin da subito le istituzioni si sono mosse in soccorso e sono arrivati circa un milione e mezzo di euro per la ricostruzione, oltre ai fondi per la progettazione. Da pochi giorni è stato approvato il progetto definitivo, seguirà il piano esecutivo e quindi la gara d’appalto. Entro fino anno i lavori devono essere conclusi e rendicontati. Il secondo e terzo lotto prevedono la ricostruzione della parte di cinta muraria franata e la messa in sicurezza dell’altra porzione, ancora in piedi. Queste opere saranno finanziate grazie a un contributo arrivato dal Ministero degli Interni pari a 1 milione di euro e devono essere cantierate entro fine anno. Il Comune di Moncalvo aveva previsto una compartecipazione alle spese per 200 mila euro attraverso elargizioni di privati e Regione Piemonte. Alla fine, invece, si è optato per l’accessione di un mutuo. Dei sei privati chiamati in causa dal Comune attraverso una procedura di negoziazione assistita, solo la Parrocchia di Moncalvo infatti ha deciso di partecipare. La mediazione è stata attivata per cercare di capire a chi apparteneva la proprietà del muraglione. Anche se il verbale di chiusura mediazione è già stato sottoscritto, rimangono ancora delle difficoltà di trascrizione dell’atto notarile che, come ha rivelato il sindaco nell’ultimo Consiglio comunale, sancirà definitivamente la proprietà pubblica della cinta muraria. La Parrocchia parrebbe, quindi, totalmente estranea dall’attribuzione del bene.
Diego Musumeci e Daniela Peira