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Morto dopo il pranzo di nozze: c'è un primo indagato
Cronaca

Morto dopo il pranzo di nozze: c’è un primo indagato

Intanto prosegue il lavoro di analisi sui campioni procurati dal Nas all’Istituto Zooprofilattico di Torino

«Pierino Magnelli è deceduto nella notte al reparto Rianimazione dell’ospedale San Giovanni Bosco per una serie di concause tra cui lo choc settico»: questa l’asettica comunicazione con la quale si dava notizia della morte dell’uomo di 77 anni, zio di Fabrizio Magnelli, lo sposo di 40 anni che ha deciso di festeggiare domenica scorsa il suo matrimonio con Valentina Fina alla Locanda delle Antiche Sere di Maretto. Invitati 120 fra amici e parenti, la maggior parte dei quali si sono sentiti male fra la notte di domenica e la giornata di martedì.
Pierino Magnelli era fra coloro che hanno accusato i classici sintomi da intossicazione (vomito, dissenteria e crampi a stomaco e intestino) e quando è giunto al San Giovanni Bosco era in gravissime condizioni di salute Secondo indiscrezioni, presentava anche un trauma cranico provocato da una caduta per un collasso dovuto alla perdita di forze seguita ai gravi disturbi gastrointestinali. Per questo motivo l’ospedale parla di “concause” e determinante, per stabilire le cause della morte, sarà l’autopsia disposta per la giornata di domani, sabato, affidata al dottor Mario Apostol con il dottor Marco Bertino per la famiglia Magnelli e Paolo Dallorto per il proprietario e il gestore del ristorante.

Intanto questa mattina, venerdì, nell’ufficio del pm Delia Bosticco che con il Procuratore di Asti Alberto Perduca sta seguendo il caso, si terrà il conferimento degli incarichi per analisi microbiologiche su tutto il materiale repertato finora.
In prima battuta, mercoledì, i carabinieri del Nas di Alessandria, al comando del tenente colonnello Biagio Carillo, appena ricevuta la denuncia degli sposi, hanno posto sotto sequestro la cucina del ristorante e hanno prelevato una serie di campioni dai locali, dai muri, dai frigoriferi e dai pochi “avanzi” recuperati fra i quali non ci sarebbero i piatti di pesce serviti domenica.
Ieri mattina, giovedì, all’Asl di Asti il lavoro di campionamento è proseguito con l’acquisizione dei “tamponi sanitari” a carico di tutto il personale in servizio nella giornata di domenica (sei persone). Oggi l’Istituto Zooprofilattico di Torino inizia gli esami su 40 referti relativi ad altrettanti invitati che si sono presentati al San Giovanni Bosco nella giornata di martedì riferendo i disturbi da intossicazione. Gli accertamenti irripetibili disposti dalla Procura di Asti riguarderanno anche materiale biologico del defunto prima e durante il suo ricovero e l’esame delle feci degli altri intossicati.

Intanto prosegue il lavoro di analisi sui campioni procurati dal Nas all’Istituto Zooprofilattico di Torino. I suoi biologi hanno “lanciato” la ricerca i tutti i batteri che si possono trovare nel cibo, fra i quali la salmonella (anche se non è la maggiore imputata visto che per manifestarsi impiega più delle 24-48 ore registrate in questo caso), il bacillus cereus, il listeria. Fra le ipotesi più credibili quella di presenza di tossine stafilococciche già formate con una sintomatologia compatibile con i tempi dell’intossicazione degli invitati. Accertamenti sono fatti anche per verificare l’eventuale presenza del novovirus, meglio conosciuto come “virus delle crociere”.
Difficile fare previsioni su quando si avrà il “responsabile” dell’intossicazione perchè ci vogliono almeno due giorni di coltura di batteri e altrettanti per identificarli con certezza. Da quale momento in avanti, iniziano i riscontri con il contesto frequentato dagli invitati.
Per ora, nel registro degli indagati, è iscritto Alessandro Marmo, il gestore della Locanda. Come sempre, va sottolineato che si tratta di un atto dovuto per consentirgli di poter partecipare fin da subito alla fase istruttoria con suoi consulenti di parte.

Intanto forte è ancora la disperazione in casa Magnelli.
«Non ci sono parole per quanto è accaduto. Da tre giorni non riusciamo a capacitarci. Non sappiamo ancora nulla di preciso, stiamo fornendo tutta la collaborazione possibile ai carabinieri che stanno indagando sperando di capire presto cosa sia realmente successo». A parlare è Fabrizio Magnelli, il giovane sposo che, con Valentina , ancora non crede che il giorno più bello della loro vita si sia trasformato in un incubo fatto di dolore per la perdita dello zio di 77 anni (fratello del padre), per la preoccupazione per la salute di un nutrito gruppo di amici e parenti invitati e di disorientamento per la piega mediatica che ha preso la notizia del decesso dopo il loro banchetto di nozze.
Fabrizio e Valentina, che ovviamente hanno cancellato tutti i piani per la prima settimana da sposini, primo fra tutti il viaggio di nozze a Zanzibar, devono anche occuparsi del padre di Fabrizio, Paolo, particolarmente scosso per la morte del fratello.
Loro quel ristorante lo avevano scelto perché avevano letto le tante recensioni entusiastiche sui vari siti e si erano informati bene prima di scegliere location e menù, andando personalmente a provare i piatti più di una volta. D’altra parte, La Locanda delle Antiche Sere ha ottimi giudizi ovunque, soprattutto per quanto riguarda i ricevimenti di nozze ed è molto apprezzata, anche in zona, per i suoi menù a base di pesce.

Fabrizio e Valentina si erano sposati sabato 3 a Caselette dove avevano fatto una prima festa con amici e con i tanti allievi dello sposo, istruttore di arti marziali. Il pranzo di domenica scorsa era invece dedicato agli amici più cari e ai parenti.
Gli stessi sposi non si sono sentiti bene, ma pensavano si trattasse di una conseguenza della tensione per il lungo week end di festa; quando hanno cominciato a ricevere, fin dalla stessa serata di domenica, le prime telefonate di invitati che avevano accusato malori, hanno cominciato a sospettare che qualcosa nel cibo doveva aver provocato il loro stato di malessere. Fino alla tragica notizia della morte dello zio.
Indenni all’intossicazione, invece, i bambini invitati che hanno mangiato un menù a loro dedicato. Per tutti gli altri, invece, le portate erano un’insalata di polpo e patate, un tortino di verdure con salsa di pomodoro, battuta di fassone, tortelli con capesante, risotto barbera e salsiccia, brasato con contorno e la monumentale torta nuziale.

Daniela Peira

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