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Cronaca

L'appello di Francesca: «Cerco
la mia madre naturale solo per un bacio»

Un punto interrogativo all'inizio della propria vita e l'incontro con un compagno che le vuole così bene da improvvisarsi detective e tentare ogni strada per dare risposta a quella domanda.

Un punto interrogativo all'inizio della propria vita e l'incontro con un compagno che le vuole così bene da improvvisarsi detective e tentare ogni strada per dare risposta a quella domanda. E' la storia di Francesca e di Luca: Francesca è una donna di 38 anni che vive in provincia di Torino ma è nata ad Asti da una donna che ha deciso di darla in adozione subito dopo il parto. Luca è il suo convivente e da mesi impiega il suo tempo libero per aiutare Francesca a risalire alla madre naturale. Perchè è questo che manca a Francesca: conoscere o almeno avere informazioni sulla donna che l'ha data alla luce e per questo si è rivolta al giornale per un appello accorato. Francesca è nata al vecchio reparto Maternità di Asti mercoledì 17 novembre 1976.

«Sappiamo che la madre aveva 26 anni quando ha dato alla luce la bambina -racconta Luca- e dunque oggi dovrebbe averne intorno a 64. Non sappiamo null'altro di lei, ma non avendo altro modo per risalire alla sua identità abbiamo pensato che fare un appello dal giornale più diffuso della zona potesse essere una buona strada per rintracciarla». Nei suoi mesi di "indagini" del tutto private, Luca ha scoperto che Francesca è stata un po' di giorni in ospedale, subito dopo la nascita e poi è stata affidata alle Suore della Carità per i successivi sei mesi; dopo questo tempo la bambina venne adottata da una coppia che vive nella cintura torinese e con i nuovi genitori è cresciuta. Ma Luca è andato oltre: è riuscito, con l'aiuto di alcuni amici astigiani che l'hanno sostenuto in questa ricerca, a rintracciare il nome della suora che si occupò della sua compagna quando ancora era in fasce.

La suora, ora anziana, non vive più ad Asti ma ha accettato di incontrare Francesca e Luca, ricordandosi perfettamente di quella bimba che aveva curato e cresciuto per sei mesi. Purtroppo, come previsto, non ha potuto dire nulla di utile alla donna per risalire alla madre se non il fatto che l'ostetrica le riferì che il nome, Francesca, fosse stato scelto dalla donna che l'aveva partorita in ospedale. Un incontro molto emozionante, sia per la donna che ha comunque ricostruito un pezzo della sua primissima infanzia, sia per l'anziana suora che si è ritrovata davanti Francesca dopo quasi 40 anni. Francesca è molto serena nella ricerca della madre naturale.

«E' stata adottata da una coppia che l'ha amata tantissimo e insieme hanno formato una splendida famiglia -racconta Luca- Oggi è un'imprenditrice ed è appagata della sua vita». Ma… «Ma manca un "mattoncino" nella mia vita -scrive Francesca al giornale- ho un profondo vuoto dentro di me, quello di conoscere chi mi ha amata per prima. Vorrei poterle dare un bacio e ringraziarla di avermi messo al mondo». Niente rivendicazioni né richieste di spiegazioni, dunque, ma solo il desiderio più naturale di ogni essere umano: conoscere il volto di chi gli ha dato la luce. Per la legge italiana, non essendo stata riconosciuta né alla nascita, né in momento successivo, non c'è modo per Francesca di risalire, tramite documenti, all'identità della madre.

«Questo vale anche per lei -sottolinea- e forse, passato il momento di difficoltà in cui si trovava alla mia nascita, anche lei mi ha cercato». Di qui l'appello a quella donna, se ci legge, ma anche a qualche familiare, amico che fosse a conoscenza di quella gravidanza oppure a qualche infermiera o ostetrica ormai in pensione che potesse aggiungere qualche informazione in più alla nascita di Francesca. Chiunque avesse informazioni può contattare la redazione de La Nuova Provincia al numero 0141/532186 oppure via mail all'indirizzo d.peira@lanuovaprovincia.it.

Daniela Peira

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