Le perquisizioni, che si stanno tenendo anche grazie alla collaborazione dei carabinieri di Milano e dei vari Comandi, riguardano aziende agricole, uffici pubblici e privati di Alessandria, Asti, Brescia, Pavia, Genova, Torino, Verbania, Verona e Vicenza
Un’illecita importazione di lepri vive da Paesi esteri fatte passare per lepri autoctone, del posto, sfruttando fondi destinati alla caccia e al ripopolamento venatorio. E’ questa l’ipotesi di reato sulla quale stanno lavorando i carabinieri del Naso di Alessandria insieme agli investigatori della pg del tribunale di Asti e che ha portato stamattina ad una serie di perquisizioni ancora in corso.
Le perquisizioni, che si stanno tenendo anche grazie alla collaborazione dei carabinieri di Milano e dei vari Comandi, riguardano aziende agricole, uffici pubblici e privati di Alessandria, Asti, Brescia, Pavia, Genova, Torino, Verbania, Verona e Vicenza. L’operazione è stata battezzata “Lepus Aliena” e ha anche un importante risvolto in tema di salute animale, oltre all’ipotesi di truffa aggravata ai danni dello Stato per l’indebita percezione dei fondi.
I Paesi stranieri dai quali le lepri provengono (Romania, Ungheria e Bulgaria) non sono sono esenti dal rischio “tularemia”, ovvero la malattia dei conigli e la loro importazione fraudolenta, che elude i controlli sanitari dei servizi veterinari, può portare a gravi conseguenze per la salute dei nostri animali.
d.p.