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Cronaca
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Squadra Mobile di Asti

Nascondevano la cocaina nei barattoli di vetro sotterrati sotto gli alberi [VIDEO]

La Squadra Mobile id Asti chiude con 10 arresti l’indagine Bad Boys sullo spaccio di droga spostandosi a Santa Vittoria d’Alba

Una “coda” lunga e importante dell’operazione antidroga Bad Boys condotta qualche anno fa dalla Squadra Mobile di Asti che aveva già portato ad una prima serie di arresti.

Nei giorni scorsi l’indagine si è spostata nell’Albese, a Santa Vittoria d’Alba per la precisione, dove è stata intercettata un’intera famiglia che si dedicava allo spaccio di grandi quantità di cocaina.

Il collegamento è stato dato dal nipote, che prima “operava” nella città di Asti e poi si è spostato a Santa Vittoria per entrare nel gruppo di spaccio in mano a una coppia di fratelli albanesi e con la partecipazione delle loro mogli.

Inoltre, sempre dalla tranche astigiana, i poliziotti avevano intercettato una persona della nostra città che metteva a disposizione la propria auto anche per questo gruppo di spacciatori dell’Albese.

Non meno complicato di quello astigiano è stato il filone che portava ai fratelli albanesi, perchè è stato chiaro fin da subito che si trovavano di fronte a “professionisti” che riuscivano a movimentare grandi quantità di cocaina e di soldi.

A conti fatti sono stati monitorati quasi 5 chili di cocaina pura con il sequestro, all’atto dell’arresto di 1,3 chili per un valore complessivo di oltre 1 milione e mezzo di euro.

I ruoli sono stati definiti dopo molte giornate di appostamenti ed intercettazioni: i due fratelli di 35 e 36 anni  erano a capo dell’organizzazione (uno di loro la gestiva durante la semilibertà concessa durante la sua detenzione al carcere di Cuneo per altro procedimento); le loro mogli aiutavano i mariti nella forntura, spaccio ma soprattutto occultamento delle grandi quantità di droga; il nipote ventenne insieme ad altri spacciatori si occupavano di distribuire al dettaglio sulle piazze di Asti, Alba e Bra. Un trattamento speciale era riservato ai clienti “vip” che acquistavano ino a 10 grammi per volta di cocaina pura e allora si rifornivano direttamente dai fratelli.

Per non farsi trovare con queste grandi quantità di droga in casa, i fratelli avevano realizzato una rete di nascondigli in terreni non di loro proprietà ma nei dintorni della loro abitazione. La droga, una volta arrivata, veniva divisa in pacchetti di varie dimensioni e poi, ben sigillata, messa dentro i barattoli di vetro che normalmente si usano per le marmellate. Sigillati ermeticamente venivano poi interrati sotto degli alberi “segnati” per ricordarsi il nascondiglio quando c’era bisogno di andarli a prendere per confezionare le dosi.

Gli investigatori della sezione Antidroga della Mobile di Asti avevano intuito che i nascondigli erano disseminati in piena campagna e, grazie ad osservazioni avevano anche ristretto il cerchio delel ricerche, ma per arrivare agli alberi “giusti” hanno sfruttato un aiuto del meteo: dopo un violento temporale hanno seguito le orme lasciate sul fango e hanno così ricostruito la mappa dei barattoli sotterrati.

Fra i clienti del gruppo anche un ristoratore consumatore di cocaina che, perennemente in ritardo con i pagamenti, abbatteva il debito ospitando gratuitamente il nipote e gli altri pusher di strada.

Raccolte tutte le prove, le intercettazioni e le testimonianze, nei giorni scorsi è scattata l’ora degli arresti cui hanno partecipato, a supporto della Mobile astigiana, quelle di Torino, Alessandria, Cuneo, Novara e Vercelli oltre al Reparto Prevenzione Crimine di Torino e due unità cinofile della Questura di Genova e Torino. Sono state eseguite 10 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati e sono stati rintracciati altri barattoli di cocaina nascosti nel terreno.

 

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