Una commerciante di corso Dante spiega perché quasi tutti i negozi sono rimasti chiusi durante la prima domenica senz’auto
Dopo il flop della prima domenica a piedi in corso Dante, dove la pedonalizzazione di parte della via, disposta dal Comune, non ha sortito l’effetto sperato e la stragrande maggioranza dei negozi è rimasta chiusa, c’è chi replica per conto degli esercenti e spiega i retroscena di quanto avvenuto. «La mancanza di informazione da parte del Comune ha creato solo confusione – commenta Luana Cordova titolare del negozio Vanity – Purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sulla pedonalizzazione e tra noi commercianti già ci stavamo organizzando con l’Ascom per mettere un po’ di animazione in strada durante le domeniche di dicembre. Sabato mattina non mi sono accorta di nulla, poi nel pomeriggio ho visto che c’era poca gente in giro rispetto al solito. Addirittura, secondo la mia opinione, questa chiusura “a spot” ha danneggiato lo shopping anziché agevolarlo».
L’opinione della commerciante è condivisa da altri esercenti e molti di loro hanno già potuto confrontarsi con il sindaco Rasero e con l’assessore al commercio Coppo per capire quale sia stato il problema. Gli amministratori, infatti, hanno iniziato un piccolo tour tra tutti i negozianti della zona per raccogliere istanze e suggerimenti volti al rilancio del quartiere.
Una chiusura “improvvisata”
«Di certo una chiusura così, un po’ campata per aria, non ha molto senso – continua Luana Cordova – Io sono arrivata qui a fine maggio, quindi sono una new entry di corso Dante, ma per me bisognerebbe renderlo una Ztl sempre, come lo sono le vie dello shopping di Torino. L’importante, però, è farlo sapere ai cittadini, dare un’informazione puntuale e corretta».
L’ordinanza di chiusura di corso Dante e della parte di corso Alfieri tra l’omonima piazza e via Fontana resterà in vigore fino al 25 febbraio, ma questo week end, in occasione della Fiera del Tartufo, sarà soprattutto l’area tra piazza Roma e Palazzo Ottolenghi, sede dell’evento, a richiamare cittadini e turisti in visita. Quindi, solo l’ultimo week end di novembre potrà essere effettivamente il nuovo banco di prova della pedonalizzazione pro-shopping.
Prendiamo Alba come esempio
Anche su Facebook il caso di corso Dante tiene banco tra gli utenti: tante le idee che animano la discussione sul web e, ancora una volta, l’esempio di Alba viene evocato più volte come virtuoso per rilanciare un commercio in crisi, ma anche come “faro” affinché Asti possa finalmente trovare una nuova vocazione turistica.
«Abbiamo iniziato ad incontrare i commercianti della zona, – commenta il sindaco Rasero – ma sono emerse idee diverse sia tra i favorevoli alla pedonalizzazione, sia tra chi è contrario. Nel frattempo abbiamo approvato in Giunta lo stanziamento per pagare le luminarie di Natale, ma questo sarà probabilmente l’ultimo anno che il Comune riesce a far fronte alla spesa».
Gli Argonauti: «Ztl anche nella zona museale»
Nel dibattito sulla Ztl interviene inoltre l’associazione degli Argonauti, poi confluita in “Fare: progetti per Asti”. «Chiediamo all’assessore Marcello Coppo di guardare a sinistra e lo invitiamo ad estendere il divieto al tratto di corso Alfieri compreso tra via Monsignor Rossi e via Giobert (compresa piazza Roma ndr). Riteniamo un’occasione da non perdere per la città quella di estendere la chiusura al quadrilatero della cultura e di testare, così facendo, la viabilità e i ritorni per cittadini, commercianti e turisti».
Riccardo Santagati